Marinagri: Qualche domanda al Prefetto di Matera
Marinagri: Qualche domanda al Prefetto di Matera
Nel leggere “il piano di emergenza esterna per l’area interessata dalla diga sul torrente Ingagna in comune di Mongrando”, predisposto dalla Prefettura di Biella sulla base degli indirizzi emanati dalle circolari del Ministero dell’interno n.9 Mi.PC del 17 aprile 1994 e P.C.M prot. DSTN/2/7019 del 19 marzo 1996, e redatto avvalendosi della collaborazione del concessionario dell’invaso, dell’ingegnere responsabile Sicurezza Opere ed Esercizio, nonché dell’Amministrazione Provinciale di Biella, del Comune di Mongrando, della Regione Piemonte(Servizio Protezione Civile), del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e del Servizio Nazionale Dighe(ufficio periferico di Torino), non possiamo fare a meno di porre alcune domande al Prefetto di Matera, e girarle per conoscenza all’Ente irrigazione che ha in gestione la diga del Pertusillo.
Ma prima di porre i nostri quesiti, sarà opportuno chiarire che il Piano in questione prende in considerazione gli effetti catastrofici che si verificherebbero in caso di collasso o rottura della sopracitata diga, che ha una portata di gran lunga inferiore a quella del Pertusillo, che, come noto, sorge a monte di Marinagri.
Signor Prefetto,ci risulta che nelle aree a valle della diga del Pertusillo, interessate da un eventuale onda di piena dovuta a rottura o collasso della diga, non si è proceduto alla predisposizione di sistemi di segnaletica e allarme utili a dare comunicazione alla popolazione dello stato di emergenza e della possibile evacuazione da effettuare in tempi brevissimi.Dalla lettura di un articolo pubblicato nel febbraio del 1972 sul “Corriere Ionico”, a firma di Nicola Buccolo, apprendiamo quanto segue: “…La mareggiata non ha consentito il libero deflusso delle acque dei fiumi Agri e Sinni in piena, sicchè la violenza delle correnti ha danneggiato le arginature soprattutto verso le foci. Il fiume Agri ha rotto l’arginatura a monte del ponte sulla S.S. 106 litoranea Jonica. Purtroppo le mareggiate e le alluvioni sono frequenti nella nostra zona tanto da costituire motivo di costante allarme per la cittadinanza e per gli organi statali, provinciali e comunali, onde si ritiene indispensabile, una buona volta per tutte, che il problema idrogeologico, quello di bonifica e quello dei fiumi vengano organicamente studiati e risolti nella maniera più urgente possibile.” Gioverà sottolineare che all’epoca dei fatti riferiti da Buccolo, la diga del Pertusillo era già stata completata da ben 9 anni.Signor Prefetto, nonostante la memoria storica e la natura del territorio avrebbero dovuto suggerire cautela e scelte oculate, si è consentito di costruire un mega-villaggio turistico nell’area golenale del fiume Agri, ovvero nel suo alveo di piena e nella Fascia di Pertinenza Fluviale, come originariamente inserita nel Piano stralcio di assetto idrogeologico della Basilicata. Si è consentito di costruire una piccola città cementificata, che ha a monte l’invaso del Pertusillo con una portata di 145 milioni di metri cubi d’acqua.Signor Prefetto, saremmo lieti di ricevere dalla signoria vostra qualche considerazione su quanto sopra esposto e una risposta sulla questione della segnaletica mancante. Inoltre, sarebbe di una certa utilità poter leggere il piano di emergenza di certo predisposto inerente un’ eventuale collasso della diga del Pertusillo.Certi di poter ricevere quanto prima una sua risposta, la saluto cordialmente.
Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani
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