Si è svolta questa mattina la conferenza stampa del gruppo regionale di Forza Italia sul tema del “finanziamento del progetto del Cnr di Tito, le gare di appalto per la realizzazione di arterie stradali indette dall’Amministrazione provinciale di Matera e il bando per piccoli sussidi”. I tre temi, già argomento di altrettante interrogazioni consiliari, sono stati esplicitati dal capogruppo, Cosimo Latronico e dai consiglieri, Nicola Pagliuca e Sergio Lapenna.
Latronico ha subito affermato che, a suo giudizio, da tutti i provvedimenti si evince “un’attività amministrativa di dubbia trasparenza”. Latronico ha fatto riferimento al fatto che “dalla lettura del Bando per i piccoli sussidi emerge, a prima vista, l’assenza di criteri per la formulazione della graduatorie delle domande e per la loro selezione. Solo successivamente, il 6 ottobre a bando aperto, sono apparsi e neppure sul Bur, ma solo sul sito web di Sviluppo Italia, alcuni criteri per l’attribuzione dei relativi punteggi alle proposte candidate al finanziamento. “Nonostante tali criteri – ha sostenuto Latronico – appare ancora del tutto ampia la discrezionalità per la formazione delle graduatorie stesse. Inoltre, per i soggetti interessati – ha continuato – era prevista una consulenza gratuita da parte dell’Organismo intermediario per la redazione dei progetti di fattibilità e per lo sviluppo dell’idea imprenditoriale, ma in realtà le persone interessate hanno avuto difficoltà ad essere realmente assistite e si sono dovute rivolgere presso liberi consulenti a pagamento”. Latronico ha affermato che “la procedura applicata non è trasparente, lineare ed efficace e non è congruo il tempo stabilito, venti giorni, per la redazione delle graduatorie da parte di Sviluppo Italia, data la mole di domande pervenute, circa 5000”. Latronico nel ribadire che sono “poco oggettive le griglie di valutazione ” si è chiesto “come i giovani lucani possano non avere dubbi sulla obiettività delle selezioni e valutazioni per l’assegnazione dei contributi” e, soprattutto, ha parlato di “ingiustificate disfunzioni e di punti di criticità che evidenziano, ancora una volta, la mancanza di volontà del Governo regionale di creare vero sviluppo”. “Il tema diviene del tutto politico – secondo Latronico – andando a suscitare l’eterna diatriba: siamo in presenza della solita distribuzione di sussidi oppure si vuole la crescita reale dell’imprenditoria e del territorio?”. Per Latronico “sulla base dei fatti la risposta è sin troppo scontata: c’è assoluta mancanza di volontà di fare selezione e, quindi, sviluppo, in presenza di una spesa abnorme concernente i fondi comunitari, i risultati sono pressoché inesistenti”. Sempre secondo Latronico, a tutto questo vanno aggiunti “due corollari: il finanziamento di 1,9 milioni di euro al Cnr di Tito per la realizzazione di una piattaforma di osservazione della Terra escludendo il Centro di Geodesia Spaziale di Matera che ha competenze specifiche e di eccellenza nella materia, oltre ad essere già munito di attrezzature avanzate nel settore, e il sistema di affidamento, attraverso appalto-concorso da parte dell’Amministrazione provinciale di Matera dei lavori per l’adeguamento e la costruzione di nuovi tronchi stradali”. “Il tutto – ha spiegato Latronico – rientra in un accordo di programma quadro con la Regione e viene giustificato il ricorso all’appalto – concorso, con l’automatica esclusione di un gran numero di imprese, perché si tratta di lavori “di particolare complessità tecnologica”. “Inutile sottolineare – ha dichiarato – che in tal modo si attua una procedura dai connotati estremamente discrezionali che non hanno trovato giustificazioni nella risposta fornita dalla Giunta”. Il consigliere Pagliuca, dal canto suo, ha posto l’accento sui numeri: “saranno 200 al massimo 250 i soggetti che potranno accedere ai benefici del bando “piccoli sussidi”, questo in virtù della consistenza del finanziamento in presenza di un gran numero di richieste”. Pagliuca ha, poi, sottolineato la “difficoltà reale di valutare progetti con un importo di circa 60000 euro, progetti per i quali è quasi impossibile stabilire criteri equi di selezione e griglie ottimali di scelta, essendo davvero pochi gli elementi di valutazione”. Per Pagliuca si è “di nuovo dinanzi alla logica della ricerca del consenso senza alcuna attenzione per le risposte attese in termini di occupazione e di crescita del territorio, con obiettivi che rifuggono dalla traduzione della ricchezza in economia vera”. Forza Italia, ha detto Pagliuca, ha “più volte proposto di rivedere le tipologie degli strumenti per favorire la promozione economica e sociale, con la costituzione di una finanziaria regionale e una politica di concentrazione delle risorse nelle aree più consone, promuovendo al tempo stesso, una proficua politica di ricerca creando dei veri laboratori di sviluppo”. Il consigliere Lapenna si è soffermato sull’ “assenza di regole in ogni settore della vita regionale, in ispecial modo, in quello del sociale. Esempio lampante – ha detto – quello riferito ai finanziamenti per gli asili nido. Su 24 Comuni beneficiari, la stragrande maggioranza appartiene al centro sinistra. Perché finanziare sempre gli stessi Enti locali, senza incentivare quei Comuni che dovrebbero attivare un servizio di prima necessità?”. Riferendosi, poi, alla “Rete di Cittadinanza sociale”, Lapenna ha affermato che “esiste un interregno ingiustificato riguardante i soggetti che gestiscono “il disagio”, soggetti non autorizzati. Il nuovo welfare regionale – ha aggiunto Lapenna – dovrebbe sanare tali situazioni, ma nelle more della concretizzazione del provvedimento legislativo, chi si occuperà del disagio diffuso ed eterogeneo? Ancora una volta – secondo Lapenna – soggetti non accreditati e senza alcuna norma di salvaguardia per gli assistiti”. Gli esponenti di Forza Italia, in conclusione, hanno ribadito “la loro ferma volontà di tutelare e vigilare sulla attuazione delle giuste condizioni per la concorrenza e la trasparenza in ogni settore produttivo e sociale, adottando tutte le misure atte a invertire una linea di tendenza che punta sempre di più al consenso immediato, senza tener conto dei benefici futuri, e, fatto grave, che fa leva sul bisogno reale della gente, sulle difficoltà innegabili di condurre una vita degna per gran parte dei lucani”.
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