A volte mi sembra ci si dimentichi di cosa sia per un cittadino la Politica, quella Politica che è tutto ciò che concerne l’attività di una comunità organizzata, cosciente, capace di prendere decisioni, di porsi dei fini, di vivere, quindi, autonomamente, che affida responsabilmente ai suoi rappresentanti l’onere della sua rappresentanza, che fa dell’azione politica un atteggiamento progettuale che mira al futuro, che si propone dei fini, che prevede anche se ancora non conosce, che contribuisce a dare senso al corso delle cose.
Io credo che sia proprio quella politica la possibile chiave di lettura dell’importanza del finanziamento assegnato dalla Regione Basilicata alla Provincia di Potenza per l’ampliamento dell’offerta del Museo di Storia Naturale di Monticchio.
Il Museo è stato fortemente voluto dalla Provincia di Potenza che lo ha collocato in uno spazio di incomparabile pregio storico ed architettonico come quello dell’Abbazia di Monticchio, ed è un unicum nel panorama museale italiano poiché tanto le testimonianze naturalistiche quanto quelle archeologiche in esso contenute sono strettamente e direttamente legate al luogo e all’ambiente che le ospita, in quanto il Museo si configura come un microcosmo esemplificativo di quel macrocosmo circostante, rappresentato dalla geologia dei laghi di Monticchio, dalle testimonianze paleolitiche della Valle di Vitalba, dall’habitat della flora e della fauna presente sul monte Vulture, quello stesso habitat che, unico in Europa, ha consentito lo sviluppo della Acanthobrahmaea Europaea, la famosa farfalla notturna del Vulture.
E il Museo di Storia Naturale, in poco più di un anno, ha attratto a sé oltre diecimila visitatori, una cifra davvero ragguardevole se si pensa alle enormi difficoltà finanziarie di gestione che esso ha avuto a causa dell’esiguità delle risorse provinciali, un contenitore che si è già rivelato uno strumento perfetto per poter tenere insieme divulgazione scientifica, educazione ambientale, turismo e tutela dell’ambiente.
Dunque è la ratio alla base di questo finanziamento regionale che a me sembra essere elemento di innovazione degno di attenzione, in quanto coglie l’importanza di questa istituzione scientifica e culturale sia in sé e per sé sia per il suo ruolo di nucleo aggregante e propulsivo del patrimonio del territorio di Monticchio, ruolo determinante nella necessaria costruzione di un Circuito Culturale Integrato in grado di mettere in moto un processo osmotico fra il Museo di Storia Naturale e i territori che su di esso insistono e che posseggono, ciascuno secondo proprie caratteristiche, quelle ricchezze naturali, storiche e culturali che nel Museo stesso vengono raccolte e unitariamente rappresentate ed esemplificate. Altrettanto fondamentale, d’altronde, appare l’azione concreta di governo della Provincia di Potenza e del suo Presidente che hanno inteso profondamente quanto il Museo rappresenti una sorta di chiave di volta dello sviluppo del “sistema Monticchio”, uno sviluppo che non può ridursi ad una mortificante fruizione domenicale, ma che è in grado di valorizzare l’aspetto più peculiare dei laghi, quello del binomio tra Natura e Cultura, dove la fruizione dell’incredibile patrimonio naturalistico diventa conoscenza e la conoscenza dei luoghi tutela consapevole da parte di tutti.
E questa piccola riflessione, fatta da me che possiedo un’esperienza personale, e direi quasi antropologica, di quei luoghi, non foss’altro per essere nato proprio nei posti di cui fin qui si è parlato, ma anche istituzionale, per la mia veste di Consigliere Provinciale, vorrei concluderla sottolineando la mia ferma convinzione di quanto sia necessario un coordinamento interistituzionale, magari sotto l’egida della Provincia di Potenza, che superi la parcellizzazione delle competenze dei diversi Enti che sul sito di Monticchio hanno avuto ed hanno competenza, affinché grazie alla progettazione comune e al raccordo fra Istituzioni ed Enti stessi si possano cogliere le opportunità progettuali comunitarie, come quella dei PIOT, i Progetti Integrati dell’Offerta Turistica, così come si possano realizzare ulteriori nuovi interventi strategici condivisi, finanziabili con risorse nazionali o europee, ma si possa dar vita anche ad un sistema capillare di attività culturali, scientifiche e naturalistiche che abbiano da un lato la forza di attrarre pubblico, dall’altro di essere innovative nella capacità di legarsi strettamente ai luoghi che le ospitano, secondo un calendario turistico pianificato in maniera tale da organizzare e prolungare l’attrattività dei luoghi ben oltre il periodo estivo.
Tutto questo perché Monticchio è davvero un tesoro che noi, cittadini responsabili prima di ogni cosa, abbiamo il dovere di custodire e di trasmettere intatto alle generazioni che verranno e che avranno il diritto di fare, proprio come noi, esperienza di tanta pura bellezza.
Ing. Giuseppe Telesca
Capogruppo del PdCI in Consiglio Provinciale
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