‘Basilicata coast to coast’ può senz’altro definirsi uno splendido omaggio alla nostra regione, raccontata attraverso panorami suggestivi, musiche ispirate, scorci di vita vera, ma soprattutto tramite gli occhi di un artista innamorato, Rocco Papaleo, che ci consegna una Basilicata magnificamente antica, semplice nei valori e superba nel territorio. I Popolari uniti sono lieti di accogliere tale ispirazione proponendo l’attore e neo-regista per un riconoscimento ufficiale dell’opera svolta e richiamando la città di Potenza al proprio ruolo istituzionale di capoluogo, con la sua posizione di centralità nei flussi turistici regionali, e ancora di nuova motrice di un percorso di rivalutazione regionale, fondato sulla tutela del territorio e delle tradizioni, in un ottica di contemperamento con le esigenze di fruibilità e accesso turistico. In questo senso, il film non è solo un atto di amore di un lucano per la sua terra, ma anche e soprattutto un forte messaggio agli amministratori regionali e locali per utilizzare forme moderne di comunicazione e a fare della cultura un vero motore del cambiamento.

Da anni si invoca una politica che faccia del nostro territorio una grande ‘location’ ma, al di là dei singoli episodi, manca una strategia di marketing territoriale che punti a rendere logisticamente e organizzativamente conveniente il ‘si gira’ in Basilicata. La legge sulla ‘film commission’ è ancora inattuata e sembra voglia seguire il percorso già collaudato dei provvedimenti senza soldi, buoni a procurare titoli sui giornali, ma incapaci di muovere alcunché. Il Comune di Potenza non può rimanere estraneo a una strategia di attrazione di flussi turistici e deve interrogarsi sul come e in che misura i grandi eventi importati abbiano prodotto i risultati sperati, o se invece si debba cambiare strada, iniziando col puntare sui nuovi ambasciatori della Basilicata, che sono proprio i lucani inseriti nei circuiti nazionali e internazionali della cultura e dell’arte. I Popolari uniti ritengono che il passo iniziale per aprire questa prospettiva sia una grande meeting riservato ai talenti lucani che si sono affermati nel nostro Paese: giornalisti, attori, registi, storici, cattedratici, tutti insieme per fare una riflessione su come è la Basilicata e su come ci vedono, su quali siano le cose da fare e da non fare. Con questa iniziativa il comune capoluogo può dimostrare di prendere in mano le redini di un discorso che oggi sembra essere confinato nella sola Matera e nella sola zona dei Sassi. Come pura la Regione non può non rivedere le politiche connesse all’alta formazione, alla luce di nuove professionalità che, nell’era della comunicazione globale, stanno dimostrando la loro indispensabilità. Non potendo contare su un governo nazionale che guardi al Sud in maniera preoccupata e operosa, né tanto meno su un presidente del Consiglio che voglia dare il suo contributo a una nuova unità d’Italia, venendo a rendersi conto di come vicino le nostre comunità sulle orme dei grandi uomini di Stato, è evidente che bisogna dar vita a una reazione che parta dal basso, in termini di buon governo e di azioni positive per combattere quella che il presidente Zanardelli, al teatro Stabile, definiva nei primi anni del secolo scorso “una grande battaglia per il rinnovamento materiale e civile della generosa e anche per me tanto diletta terra lucana”.

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