latronico-cosim_ooLe ragioni del nostro no all’ordine del giorno della maggioranza su giustizia e legalità “Avevamo chiesto alla maggioranza di non mettere in votazione una risoluzione che non conteneva di fatto l’articolazione dell’intero dibattito che si e’ svolto non solo attorno al tema condiviso di avere una buona giustizia a servizio di tutti i cittadini, ma anche sui doveri della politica nel contrastare le ingiustizie sociali, accrescere le opportunità, rivedere il rapporto tra risorse e sviluppo, non sempre virtuoso, creare condizioni di piu’ adeguata trasparenza nel funzionamento e nella gestione degli apparati pubblici della nostra regione.  Avvertendo che la risoluzione per come e’ articolata, e per il momento in cui e’ proposta, rischiava di apparire ed appare come una sorta di difesa di una casta politica che reagisce di fronte al controllo di legalità. Gli amministratori pubblici non possono temere il controllo di legalità, ma devono richiederlo; non si devono difendere dai processi quando accade,ma nei processi, come e’ dovere di tutti. Poi partire dall’inchiesta di Catanzaro per chiedere armonia nel palazzo di giustizia e’ quanto meno una richiesta tardiva e interessata. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo non e’ l’ora di una difesa arroccata della politica, ma di un’assunzione responsabile dei propri doveri di fronte all’opinione pubblica,sapendosi mettere in discussione. Una risoluzione inopportuna perche’ il CSM non ha bisogno delle nostre sollecitazioni per esercitare la sua funzione costituzionale di autogoverno e di disciplina della magistratura e poi in coincidenza con indagini che riguardano amministratori pubblici. Inopportuna perche’ la commissione antimafia non dovrebbe muoversi sulla base delle sollecitazioni di organismi politici, ma sulla scorta di indizi legati all’andamento ed alla propria autonoma osservazione dei fenomeni malavitosi. Una risoluzione, cosi’ com’é articolata, sbagliata perche’ stabilisce un precedente che rischia di realizzare un’invasione di campo nelle prerogative di altri organi costituzionali e della loro autonomia. Noi dell’opposizione siamo stati lontani dalla tentazione di strumentalizzare le indagini in corso per scopi politici riconfermando la nostra fede garantista di sempre con una chiara difesa delle persone indagate e della loro innocenza fino a prova di giudizio definitivo. La maggioranza deve fare altrettanto: non deve usare la emergenza giudiziaria odierna per tentare di costruire un’ operazione di consenso attorno a se stessa. Avevamo proposto di trasmettere la relazione del Presidente De Filippo e l’intero resoconto degli interventi svoltisi in aula al Presidente della Camera dei Deputati e del Senato,come contributo al dibattito sul tema della riforma del pianeta giustizia,riconoscendo al Parlamento le prerogative costituzionali di legiferazione in materia di assetto e di ordinamento giudiziario. L’immagine della Basilicata si difende stando ciascuno di noi alle proprie responsabilità e nella sfere delle proprie competenze; caricandosi delle attese di cambiamento e di benessere che i lucani vorrebbero vedere realizzate!”

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