In occasione del Giorno della Memoria, celebrato il 27 gennaio, la Provincia di Potenza, il Comune di Potenza, la Prefettura di Potenza e la Regione Basilicata hanno promosso una serie di iniziative dedicate alle vittime della Shoah: film, spettacoli musicali e teatrali, per ricordare e per sensibilizzare soprattutto gli studenti ad una riflessione sulle atrocità compiute sul popolo ebraico e sui deportati nei campi di sterminio. Lodevole, nonchè condivisa tale iniziativa: la memoria di questo triste passato deve aiutare, soprattutto le nuove generazioni, a costruire un mondo di pace, di giustizia e di solidarietà. Ma, stranamente, così come risulta ad oggi, la Provincia ed il Comune di Potenza non si sono attivate per celebrare la Giornata del Ricordo, fissata in Italia il 10 febbraio in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale del secondo dopoguerra. Tutto questo quasi a far sembrare che vi siano iniziative che appartengono ad una sola parte degli italiani. E’ necessario, invece, che i giovani conoscano anche le vicende di migliaia di perseguitati del secondo dopoguerra: uomini, donne, vecchi e bambini furono deportati, torturati, sottoposti a processi sommari, uccisi e gettati nelle foibe. Se è vero che la morte non ha né colore, né divisa, riteniamo che sia giusto e necessario ricordare anche questa immane tragedia, per capire, condividere il dolore di quanti hanno sofferto e rafforzare sentimenti di pacifica convivenza, equità e rispetto della dignità umana. I Gruppi Consiliari An alla Provincia di Potenza e al Comune di Potenza, che si è limitato ha inserire un post di carattere storico sul suo sito internet, hanno presentato in data odierna all’attenzione del Presidente Altobello e del Sindaco Santarsiero una interrogazione per conoscere le motivazioni per le quali le rispettive amministrazioni, al contrario di quanto fatto per commemorare la Giornata della Memoria, non hanno previsto iniziative per celebrare il Giorno del Ricordo che continua a rimanere una pagina non scritta della nostra storia.

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