bolognetti-pia-prefGetto la spugna per impraticabilità del campo Cari compagni, ritengo che la situazione politica lucana mi imponga di prendere una decisione che ho già rinviato da troppo troppo tempo. Non posso continuare a far politica in un contesto in cui la politica, la giustizia e la democrazia sono morte e sepolte da tempo. Qui, forse più che altrove, la politica è diventata solo un misero e squallido “do ut des”. Ancora una volta, in queste ore, lo spettacolo offerto dalla imminente tornata amministrativa ci da la plastica rappresentazione di un sistema che è un cancro in metastasi. I Costi dell’antipolitica e dell’antidemocrazia, abbiamo detto e ripetuto! I costi di un sistema capace di spegnere e annientare qualsiasi slancio riformatore. In queste ore, più che mai, vediamo in giro uomini e donne che sembrano aver perso la dignità di cittadini e che preferiscono vestire i più convenienti panni del cliente, o peggio del suddito. Già, sudditi di una politica che produce feudi e baronie, cosche e ndrine, alle quali si appiccica il logo di questo o di quel partito. Che spazio resta alla politica e alla nobiltà della politica, quando ogni energia è assorbita dalla spartizione delle comunità montane, delle asl, degli enti sub-regionali? Quando non si parla d’altro se non di incarichi e consulenze? Ne “Il Contesto”, Leonardo Sciascia scrive: “Un paese dove non avevano più corso le idee, dove i principi – ancora proclamati e conclamati – venivano quotidianamente irrisi, dove le ideologie si riducevano in politica a pure denominazioni del gioco delle parti che il potere si assegnava, dove soltanto il potere per il potere contava.” Questa frase descrive alla perfezione la realtà nella quale ho tentato di operare. Purtroppo non credo di avere ancora energie da spendere, ma soprattutto ritengo inutile qualsiasi ulteriore impegno. Vi prego di accogliere le mie dimissioni da qualsiasi incarico fino ad oggi ricoperto in seno alla Rosa nel Pugno(coordinatore del nulla e membro della inesistente Direzione Nazionale) e all'Associazione Coscioni, e di ritenere sciolta la "Cellula Coscioni" lucana. Getto la spugna per impraticabilità del campo

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