Attraverso questa visita con chiacchierata al mio defunto nonno, intendo denunciare quanto può riservare l’esito di una competizione elettorale, specie nei piccoli comuni, e quali effetti può avere la sconfitta su alcuni candidati il cui risultato non è quello auspicato.    

Io sono Rocco Sinisgalli, candidato sindaco alle amministrative del Comune di Gallicchio con “La Terza Lista”, il cui esito avete ampiamente pubblicato, sta a Voi andare a vedere la situazione elettorale e fare il cappello che riterrete debba precedere il mio scritto di cui rinnovo l’invito a pubblicare. Come spero si capisca, quella che ho subito con tanto di raccomandata ha tutta l’aria di essere una ritorsione post elettorale.

” Caro nonno Rocco che stai al di là del cancello in quella cappella gentilizia.
Son qui per chiederti scusa per il dolore che ti ho procurato.
No! Non provare a consolarmi. Sono convinto che sia colpa mia se tuo nipote ha inviato a papà, tuo figlio Sabatino, cosi come al resto degli eredi, quella raccomandata A/R il cui oggetto è “Esumazione-rimozione salma del defunto Sinisgalli Rocco”. Nella stessa si intima loro di farlo “entro 30 giorni”. Dopo “si procederà per vie legali”. Il tutto si renderebbe necessario per “motivi logistici”. Perché me ne assumo la colpa? Semplice! E’ datata 4 giugno 2014. Sono trascorsi pochi giorni dalle elezioni comunali che mi hanno visto arrivare terzo, dopo chi ha vinto, e preceduto da chi è arrivato secondo. Credo sia proprio l’esito dello scrutinio che io e la mia squadra abbiamo accettato con serenità, ad aver provocato in altri una simile reazione. E’ loro convinzione che è stata la mia presenza alla competizione a decretare la disfatta. Il sospetto che possa esser dipeso da altri fattori non li sfiora nemmeno, evidentemente. Fossi stato in lista con loro, si dice, sarebbe stata dura per altri prevalere. Una simile soluzione non mi ha mai sfiorato e oggi ho la conferma di aver fatto la scelta giusta. Certi percorsi vanno condivisi con chi ha le tue idee e i tuoi sogni. Non è un delitto se idee, sogni e affinità li si riscontra in persone le quali non portano il tuo cognome e se nelle loro vene non scorre il tuo stesso sangue. Mio Dio! Ma si può davvero arrivare a tanto? Pare di si sembra suggerirmi questo foglio che continuo a girare tra le mani. Mi risuona alla mente la mia voce nei comizi, dove ho spesso ripetuto che “Io sono abituato a parlare con le carte”, intendendo dire che porto e mostro riscontri certi a supporto di ciò che sostengo. Ecco! Questa che ho tra le mani è una “carta” a conferma di una precisa volontà, nonché maniera di taluni di rapportarsi con le persone, alla vita e, anche alla morte mi sento di dire. Stranamente i problemi logistici si presentano dopo 43 anni dal tuo ingresso in cappella. Ecco perché non posso non essere convinto che il vero motivo sia un altro. Vabbé ne prendo atto! Lo sai tu nonno e lo sa anche tuo nipote che stiamo avviando i lavori per la costruzione di una cappella di famiglia e che dunque il trasferimento della tua salma è già nei programmi. Chissà se il giorno in cui avverrà il trasferimento, tuo nipote sarà ad accompagnarti. Non fosse altro per festeggiare il ritrovato spazio in cappella.
Tanto ti dovevo Nonno Rocco. Io ora vado ad affrontarli più libero e forte. Tu continua a riposare e goditi questa pace “.

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