Siamo assolutamente consapevoli della necessità di ridurre l'emissione dei gas serra e altrettanto consapevoli dell'urgenza di trovare fonti energetiche alternative al petrolio e ai combustibili fossili, a noi sembra del tutto evidente che le fonti alternative e le energie rinnovabili non siano costituite solo dagli elettromulini, con torri alte fino e oltre i 100 metri, che una volta impiantate in alcuni dei luoghi più belli della Basilicata produrrebbero danni irreparabili. Dichiarazione di Carlo Ripa di Meana, Italia Nostra Maurizio Bolognetti, Coordinatore regionale RNP e Direzione Nazionale RNP Stefano Allavena, Associazione Altura Enzo Cripezzi, Comitato Nazionale Lipu Giuseppe Veneziano, CNP Antonio Bavusi, Comitato per il controllo scelte Energetiche Gennaro Napodano, Comitato per la tutela dell’Appennino Lucano E' del tutto evidente che alcuni resoconti sull’ “Affaire Eolico”, emersi in queste ore, risultano essere a dir poco fuorvianti e potrebbero spingere i cittadini lucani a credere che l’unica alternativa al petrolio e ai combustibili fossili sia costituita dagli elettromulini. Che dire! Siamo assolutamente consapevoli della forza finanziaria, della potenza di fuoco della lobby che vorrebbe palificare l’intero Appennino lucano con alcune decine di centrali industriali eoliche basate sugli elettromulini. Noi non abbiamo la forza finanziaria della legittima, e sia pur clandestina, lobby pro-eolico lucana, ma speriamo vivamente che ci sia consentito far emergere con chiarezza le nostre argomentazioni, che, come affermato, non sono affatto ideologiche o dettate da posizione integraliste. {
}Premesso e ribadito che siamo assolutamente consapevoli della necessità di ridurre l'emissione dei gas serra e altrettanto consapevoli dell'urgenza di trovare fonti energetiche alternative al petrolio e ai combustibili fossili, a noi sembra del tutto evidente che le fonti alternative e le energie rinnovabili non siano costituite solo dagli elettromulini, con torri alte fino e oltre i 100 metri, che una volta impiantate in alcuni dei luoghi più belli della Basilicata produrrebbero danni irreparabili. Al WWF e a Legambiente lucani chiediamo il perché di tanto “accanimento” e testardaggine nel sostenere una strada che apporterà scarsissimi benefici ed enormi costi. Attraverso l’installazione di circa diecimila elettromulini in tutta Italia, di cui un migliaio nella sola Basilicata, riusciremmo a ridurre solo del 1,1 per cento le emissioni di gas serra e a produrre poco più del 3 per cento del nostro fabbisogno energetico nazionale. L’eolico è, allo stato dell’arte, un’energia intermittente, e l’attuale tecnologia non è in grado di porre rimedio a questo handicap. L’Italia è il paese del sole e non il paese del vento. A WWF e Legambiente vogliamo chiedere, senza intenti provocatori, come mai, diversamente da quanto avviene a livello nazionale, non dicono una parola sulla pretesa delle lobby di installare centrali industriali eoliche nelle zone Sic e Zps, nei parchi e nei siti archeologici. Certo noi sappiamo che qualche tempo fa, in maniera assolutamente legittima, l’allora Presidente di Legambiente, De Leo, avanzò una richiesta alla Fri-el per ottenere un contributo di 57000 euro più iva, finalizzato a realizzare una campagna di sensibilizzazione a favore delle centrali industriali eoliche. Parliamone amici del WWF, parliamone amici di Legambiente…parliamone.
E parliamo anche di una posizione, la nostra, che non è ideologica, ma dettata dal buon senso. E perché non parlare anche del fatto che, nell’ambito dell'energia derivante dal vento, si potrebbe affermare a breve una nuova tecnologia assolutamente alternativa alle torri e assai più conveniente, competitiva e dallo scarso impatto ambientale e paesaggistico? Parliamo, come avrete capito, del Kitegen(http://www.radioradicale.it/?q=scheda&id=206211), un tipo di centrale già sperimentata. Una sola centrale basata su questa tecnologia, potrebbe sostituire migliaia di elettromulini. Non è possibile installare mille torri sull’ Appennino lucano solo per fare un favore ai sindaci di tanti piccoli comuni, che si illudono di risolvere le loro grandi e piccole difficoltà attraverso il piatto di lenticchie rappresentato dalle royalty. Una piccola quantità di centrali e di torri in zone non rilevanti dal punto di vista paesaggistico e ambientale è accettabile, la palificazione dell’intera Basilicata e di siti preziosi no. Noi invitiamo gli esponenti di Legambiente e WWF Basilicata ad un pubblico confronto e, al tempo stesso, diciamo a questa maggioranza che siamo disponibili al confronto, e lo diciamo in primis al Presidente De Filippo, al quale vorremmo suggerire che la strategia energetica regionale deve essere decisa dalla politica e dalla classe di governo, non dalle pur legittime lobby che spingono per insediare un'altra ventina di centrali industriali basate sugli elettromulini. Il nostro futuro energetico è cosa troppo importante per poterci scherzare. Sappiamo che il parlare di energia e ambiente dovrebbe, per forza di cose, portarci a parlare anche di demografia e democrazia. Un serio e sano dibattito su questi temi è un regalo prezioso che possiamo e dobbiamo fare alla Comunità lucana.
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