Qualche riflessione che riguarda da vicino anche l’Ateneo Lucano. Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani e Direzione Nazionale RNP Ben 360 sedi universitarie su 105 province in Italia ! Dissennata è stata la proliferazione degli atenei e delle sedi periferiche negli ultimi venti anni, speculare all’abbassamento del livello degli studi, la cosiddetta liceizzazione. Atenei sorti come funghi ovunque esiste un campanile o un padrino politico Indipendentemente dalle reali possibilità di garantire la qualità della ricerca e della didattica, cattedre sempre più spesso utilizzate e barattate per sistemare il parente o il personaggio proveniente dal retrobottega della politica, l’abbassamento della qualità delle lezioni, le prebende affidate a congiunti, le consulenze d’oro, gli affari, i conflitti di interesse, i finanziamenti per la ricerca sapientemente pilotati, lo sperpero di pubblico denaro utilizzato per piazzare mogli ed amanti, figli e parenti, per le cooptazioni di coloro che poi voteranno nell’istituto democratico ridotto ad una fabbrica di potere, per concorsi a non finire, anche quando non ci sono le richieste didattiche. Il rapporto domanda/offerta è stato così stravolto per soddisfare non le esigenze degli studenti bensì quelle dei grandi patrocinatori. E l’Ateneo lucan? Molte sono le perplessità. Un esempio? Chiediamo se è vero quel che si dice, che a fronte di una media annua di circa 10-15 studenti iscritti al Corso di Chimica corrisponde un numero almeno doppio di docenti? ed è vero che invece nel corso di Informatica con circa un centinaio di studenti, i docenti sono così scarsi che qualcuno deve sobbarcarsi addirittura 5 insegnamenti? Ed è vero che la Facoltà di Farmacia è stata programmata tenendo molto da conto le esigenze dei docenti del numeroso gruppo di Chimica? Certo, stentiamo a credere che la Facoltà di Farmacia sia tra le più accreditate a favorire gli sbocchi professionali degli studenti lucani. Ma sappiamo bene che ai gruppi di potere non giova una istituzione universitaria efficiente ed intellettualmente indipendente: sarà per questo che dall’Ateneo lucano sono andati via i più autorevoli accademici, squalificandolo notevolmente ? sarà per questo che, pur avendo i docenti l’obbligo di residenza, nessuno fa niente perché i pendolari siano più presenti in sede, nell’interesse degli studenti? Se poi a queste considerazioni si aggiunge il fatto che circa il 70% degli studenti lucani sceglie opta per altre Università anche per Corsi di Laurea presenti in Basilicata, viene da chiederci: ma a che serve e a chi serve veramente l’Ateneo lucano?
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