Decreto “salva Alcoa” svantaggia la Basilicata

Per il segretario generale della Cisl lucana, Nino Falotico, la norma va cambiata alla Camera perché discrimina le imprese della regione

 

“Il via libera bipartisan del Senato al decreto ‘salva Alcoa’ è una scelta ingiusta che svantaggia la Basilicata”. Lo sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che auspica “una forte convergenza politica e sindacale affinché in seconda lettura alla Camera vengano profondamente rivisti i contenuti della norma”. Per il segretario della Cisl “così com’è scritto il decreto abbatte sì il costo energetico delle aziende cosiddette energivore in Sicilia e Sardegna, ma esclude dai benefici una regione come la Basilicata che sul tema energetico ha una sua precisa specificità da spendere”.

 

“Alla luce del processo di desertificazione industriale che ha colpito la Basilicata, al pari di altre realtà del Sud, appare quindi paradossale – sempre secondo Falotico – escludere dai benefici del decreto una regione che con il petrolio della Val d’Agri soddisfa una parte cospicua della domanda energetica del paese e che con il piano energetico regionale conta di aumentare la produzione interna di energia. In una fase di oggettiva e drammatica crisi industriale, come evidenzia il continuo ricorso agli ammortizzatori sociali e la perdita nel solo 2009 di circa 5 mila posti di lavoro, la possibilità di recuperare un margine di competitività sui costi energetici, consentirebbe una più rapida ripresa del sistema produttivo”.

 

Intanto, la Cisl, in vista del passaggio alla Camera del decreto, invita i parlamentari lucani e la Regione Basilicata a fare fronte comune “per cambiare una legge sbagliata che produce una ingiustificata discriminazione nei confronti delle imprese lucane”.

 

 

Luigi Cannella

Cisl Basilicata – Ufficio stampa e comunicazione

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