Compito degli amministratori è predisporre un’azione più incisiva sulle realtà industriali in crisi che convinca gli imprenditori a restare in Basilicata. Strade, infrastrutture, servizi, meno burocrazia: ecco quanto chiedono gli “imprenditori seri”, quelli che rischiano il loro capitale, per essere concorrenziali su un mercato sempre più globalizzato. Sembra proprio che Sabino Altobello voglia smettere le vesti di Presidente della Provincia di Potenza e indossare quelle di “promoter della Banca Etica”: è quanto avverrà oggi nell’incontro con i dipendenti della filatura di Vitalba. È mai possibile che questa sia l’unica soluzione che il Presidente Altobello possa offrire ai lavoratori che corrono il grave rischio di perdere definitivamente il loro posto di lavoro, sia un prestito di 5000 euro? Soldi che, come più volte da noi detto, non verranno regalati, ma pagati a condizioni di mercato standard. È ovvio che questo provvedimento rappresenterà per i lavoratori, che sono l’anello debole di una regione in profonda crisi, una, sia pur sgonfia, ciambella di salvataggio. In che modo questi nuovi disoccupati potranno mai restituire il denaro se non avranno più la possibilità di produrre reddito? La Provincia di Potenza, tramite il suo Presidente dovrebbe assumere in questa, e in altre spiacevoli vicende, il ruolo di protagonista; invece il governatore Altobello, che in questi due anni non si è distinto certo per lungimiranza, si accontenta di avere una piccola parte, che faccia solo tanto rumore, ritagliata su misura dalla partitocrazia del centrosinistra. È davvero scoraggiante se il Presidente intende attuare quanto asserito nella sua relazione programmatica, solo avvalendosi del credito etico: “Come gli altri enti, anche la Provincia ha il dovere di individuare le soluzioni affinché si ingenerino processi di sviluppo finalizzati ad azioni non sporadiche ed isolate ma capaci di rendere produttivo l'intero territorio provinciale”. La Provincia di Potenza necessita di azioni di sviluppo che ancora oggi tardano ad arrivare, solo con lo sviluppo del territorio si produce lavoro e lavoro vuol dire ricchezza per tutti. Compito degli amministratori è predisporre un’azione più incisiva sulle realtà industriali in crisi che convinca gli imprenditori a restare in Basilicata. Strade, infrastrutture, servizi, meno burocrazia: ecco quanto chiedono gli “imprenditori seri”, quelli che rischiano il loro capitale, per essere concorrenziali su un mercato sempre più globalizzato. Strumenti che o ci sono, e funzionano bene, o non si possono inventare dalla sera alla mattina. Questo deve far meditare chi ci ha governato sino ad oggi.
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