Città del Vino chiede approvazione rapida per garantire servizi di pubblica utilità in centinaia di enti locali Ben 311 Città del Vino sono interessate dalla nuova legge Città del Vino esprime soddisfazione per l'approvazione alla Camera del testo unificato delle proposte di legge per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni, con una popolazione inferiore ai 5 mila abitanti, circa il 70 per cento dei Comuni italiani.
"Finalmente si fa un ulteriore passo avanti verso l'approvazione di una legge che valorizza quei territori che nonostante il basso numero di abitanti rappresentano una parte importante della qualità italiana sotto vari punti di vista, dall'arte ai beni culturali, dal paesaggio alle produzioni agricole", dichiara Valentino Valentini, presidente di Città del Vino, Associazione nazionale che mette in rete 550 Comuni italiani a vocazione vitivinicola e 21 soci straordinari tra Province, Parchi e Comunità Montane. Nel circuito Città del Vino sono 311 i Comuni con meno di 5 mila abitanti. I piccoli Comuni, con meno di 5 mila abitanti, si trovano sempre più spesso a dover gestire territori rurali molto vasti e a garantire servizi al cittadino in condizioni di scarsità di risorse. Nonostante questo negli ultimi anni si registra un significativo aumento della popolazione nei borghi e nelle case rurali. Da una recente ricerca condotta da docenti dell'Università di Perugia nelle Città del Vino (che rappresentano il 6,7% dei Comuni, il 70% del vigneto Italia, l'89% dei vini Doc, Docg e Igt, il 15% dell'offerta turistico-ricettiva nazionale, il 22% degli agriturismi) emerge che grazie alla qualità della vita dei territori associati negli ultimi venti anni gli abitanti dei borghi sono cresciuti del 10%, quelli delle case sparse del 27%. Mentre nel resto del Paese il "tasso di utilizzo" delle case sparse è dell'1% nelle Città del Vino è del 35%. "La qualità della vita dei territori minori e rurali può favorire il ripopolamento di molte aree – dice ancora Valentini – per questo a maggior ragione dobbiamo essere messi nelle condizioni di arricchire e migliorare i servizi ai cittadini e ai turisti, che sono un'altra fonte di ricchezza per i nostri Comuni. Pensiamo a servizi come la banda larga, servizi culturali, formativi, servizi per gli anziani e in genere a tutti quei servizi di pubblica utilità che oggi le amministrazioni riescono a garantire solo con grandi sforzi, e non sempre. Ci auguriamo che questa legge, che vuole incentivare i servizi nei piccoli Comuni, possa essere accolta speditamente anche al Senato". Il disegno di legge a favore dei piccoli Comuni prevede in sintesi incentivi alle unioni di Comuni per gestire servizi in forma associata; incentivi alla nascita di centri informatizzati dove trovare una vasta gamma di servizi pubblici (es. pagamento bollette); i genitori potranno richiedere che la nascita dei figli sia legata al comune di residenza anche se il parte è avvenuto in un altro Comune; l'agevolazione degli affitti; la possibilità di indicare sulla segnaletica dei Comuni il prodotto identitario del luogo (es. Montefalco Città del Sagrantino), cosa che oggi non è consentita; per negozi e botteghe apertura consentita anche la domenica. Infine: incentivi per l'installazione di impianti satellitari collettivi a tutela del paesaggio e dell'estetica dei borghi.
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