Il Decreto n. 536 dell' 8 febbraio 2007 (BUR Calabria n. 5 del 16 marzo 2007) firmato dal Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, nel prendere atto del parere della Commissione di Valutazione d'Incidenza, ha espresso parere favorevole con prescrizione al progetto Centrale Termoelettrica del Mercure riattivazione sezione 2 di impiego "di biomassa ricadenti in area SIC-ZPS – Valle del Fiume Lao-Pollino Orsomarso nel Comune di Laino Borgo".
Secondo la OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini – la Valutazione d'Incidenza rilasciata dalla Regione Calabria appare vistosamente carente e non supportata da studi approfonditi, così come già evidenziato da importanti Organismi Scientifici, nonché privo dei pareri di Organismi Nazionali e Comunitari. La OLA, chiede quindi al Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero che venga rivisto il parere favorevole rilasciato dal Dipartimento Ambiente anche in considerazione che la Legge Finanziaria in merito alle possibili conseguenti procedure di infrazione comunitaria prevede, tra le altre cose, che "le Regioni colpevoli di infrazione" debbano correggere tempestivamente le violazioni (comma 720), e soprattutto prevede di "rivalersi direttamente sulle Regioni che hanno eventualmente condotto alla sanzione comunitaria" (comma 721). Secondo la OLA, inoltre, andava richiesto anche il parere della Regione Basilicata, essendo la Centrale posizionata proprio sul confine delle due regioni e le acque prelevate sono in territorio lucano. La questione è tanto grave al punto che, nella riperimetrazione del territorio del parco promossa dall'ex gestione Fino, si vorrebbe escludere dal territorio del parco la Valle del Mercure-Lao, rivelando – in questo modo – una volontà inaccettabile e distruttiva per l'area protetta e per importanti ecosistemi, asservendoli al fabbisogno "idrico" e di "biomassa" vegetale necessari per il funzionamento della centrale. La Centrale ENEL del Mercure rappresenta un nodo irrisolto per il Parco Nazionale del Pollino, perché spiana la strada a nuovi progetti energetici. Non dimentichiamoci che uno è già stato completato: l'elettrodotto Laino-Rizziconi; mentre altri progetti (Il Parco Eolico tra i Comuni di Latronico e Carbone, l'eolico nella Valle del Lao e le estrazioni petrolifere nel Comune di San Paolo Albanese e San Costantino Albanese) potrebbero in futuro varcare il territorio, trasformando il Parco più grande d'Europa nel Parco Energetico più grande d'Europa, così come dimostra purtroppo l'area del limitrofo Parco Nazionale Appennino Lucano Val d'Agri-Lagonegrese. Tali grandi interessi condizionano ancora una volta l'individuazione di organi di gestione dotati di capacità professionali e competenze qualificate ed evidenziano condizionamenti politici regionali non irrilevanti, capaci di determinare scelte di sviluppo incoerenti con le finalità del parco che richiederebbe invece una reale autonomia di politica gestionale, secondo i principi costitutivi e nel rispetto delle Direttive Comunitarie di difesa e salvaguardia dei valori ambientali.
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