Desta preoccupazione il sequestro da parte del Corpo Forestale dello Stato, di alcune aree, in agro di Calvello, lungo la strada comunale che dalla sorgente Sulfurea della terra porta a Contrada Autiero a seguito di un provvedimento giudiziario.“Non si tratta di un episodio isolato – precisa il Navazio – basta ricordarsi del sequestro avvenuto un anno fa dell’area picnic Acqua dell’Abete, sempre in agro di Calvello. E la causa sarebbe attribuibile sempre a dei fluidi, di natura non meglio specificata, di colore rossastro”.“Stiamo parlando – precisa Navazio – di aree poste a valle delle piattaforme petrolifere denominate Cerro-Falcone e nello stesso tempo di aree attrezzate con presenza di fontane e abbeveratoi ad uso dei viandanti e cittadini”.

“C’è una cappa di silenzio! – sottolinea il Presidente di “Io Amo la Lucania” che specifica in una nota come ad “oggi ancora non si riescono a comprendere le iniziative messe in campo dall’ARPAB per determinare le cause dell’inquinamento e quali gli eventuali risultati”.

Il consigliere regionale Navazio, fa sapere che il movimento Io Amo La Lucania intende “dare voce alla forte preoccupazione dei cittadini di Calvello che da anni convivono con un sistema che si contraddice, diventa assente e spesso inoperoso e colpevole di non prevenire e nascondere le situazioni di pericolo senza permettere di offrire una appropriata prevenzione”.

“Non si può lasciare al caso o all’interpretazione di chicchessia – continua Navazio – quanto sta accadendo”.

“Per il momento denunciamo quanto accaduto. Da domani – conclude Ernesto Navazio – ci occuperemo, con la partecipazione attiva dei cittadini, di rivisitare la vera storia dell’agro di Calvello”.

 

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