C’è malumore tra i lavoratori precari del consorzio di bonifica dell’Alta Val d’Agri. Si tratta di una cinquantina di operatori, assunti a tempo indeterminato ciclico, che da circa vent’anni lavorano per soli sette mesi all’anno. I lavoratori, come riferisce il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula, lamentano la perdurante condizione di precarietà e il mancato pagamento delle indennità di missione per il 2009 e il 2010.
Ad arroventare ulteriormente il clima è arrivata nei giorni scorsi, riferisce sempre Lapadula, una delibera del comitato di coordinamento con la quale l’ente consortile ha assunto un ex lavoratore cococo con un regolare contratto a tempo indeterminato pieno. “Nulla da eccepire sul diritto del lavoratore in questione – commenta Lapadula – se non fosse che di lavoratori precari da stabilizzare il consorzio di bonifica ne ha una cinquantina, e in alcuni casi si tratta di lavoratori assunti oltre vent’anni fa. Meglio avrebbe fatto la dirigenza dell’ente – continua Lapadula – ad approvare prima la pianta organica e ad avviare un programma di progressiva stabilizzazione dei precari”. La questione sarà al centro di un’assemblea che si terrà il prossimo 24 maggio.
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