palazzo-di-giustizia1Come è noto, Il 6 maggio del 2006, nell'ambito di una inchiesta denominata "Somaliagate", il sostituto procuratore Henry John Woodcock, scopre una rete di truffatori dedita ad estorcere denaro a imprenditori, millantando rapporti con servizi segreti e organizzazioni internazionali. Ed è proprio partendo dal “somaliagate” che l’Inquirente arriva ad intercettare le conversazioni telefoniche di pezzi da novanta del Ministero di Grazia e Giustizia. Riteniamo che le conversazioni in oggetto, al di là della loro rilevanza penale, costituiscano un documento straordinario, che avvalora quanto abbiamo scritto nei giorni scorsi sulla “Pax mastelliana”. Riteniamo che queste conversazioni offrano la plastica rappresentazione dell’esistenza di una casta giudiziaria, che lavora per rendere la vita impossibile a quegli inquirenti che vorrebbero fare il proprio lavoro. Si è creato all’interno del Ministero di Grazia e Giustizia un circuito di potere, che si alimenta da sé, e che mette d’accordo, alla fine, tutti i Capi-corrente. Un sistema che viene giustamente avvertito come un pericolo dalla base della magistratura. Un sistema che sembra adoperarsi per rendere la vita difficile, se non impossibile, a tutti coloro che non si allineano: a chi vorrebbe fare semplicemente il proprio dovere, al di là delle dinamiche corporative e degli equilibri tra le correnti. La lettura delle intercettazioni scaturite dal “somaliagate”, lascia attoniti e offre un riscontro a quanto pure abbiamo affermato qualche giorno fa: ci troviamo di fronte a magistrati che non fanno più i magistrati, nel contesto di un circuito carrieristico, di potere (e denaro, se consideriamo gli emolumenti dei Direttori generali e Capi-dipartimento), dove magistrati che hanno ricoperto il ruolo di componenti presso il CSM, che hanno rivestito cariche apicali all’interno dell’Associazione nazionale Magistrati, si trovano ai vertici del Ministero della Giustizia. Arrivati al punto in cui l’Associazione nazionale magistrati integra strutturalmente il potere politico e la correntocrazia giudiziaria si impadronisce indirettamente delle responsabilità chiave nel governo della giustizia, l’ “autonomia” diviene un obiettivo strutturalmente impossibile. Proprio per questo abbiamo deciso di rendere pubbliche le intercettazioni telefoniche inerenti il procedimento 648/2005. Esse offrono uno spaccato, che deve essere conosciuto, della realtà di questo nostro Paese. Le intercettazioni in oggetto saranno pubblicate su un blog dedicato, che abbiamo voluto intitolare www.paxmastelliana.ilcannocchiale.it Buona lettura!!! Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani

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