Lo scorso 28 agosto il Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, al fine di fronteggiare lo stato di emergenza in relazione a eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione nei territori delle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, ha emanato disposizioni urgenti di protezione civile con l’Ordinanza n. 3606.
La Regione Basilicata, nonostante i numerosi incendi sviluppatosi in diversi territori ad alta valenza naturalistica e non, nonché a colture di oliveto, vigneti e quant’altro, non è stata inclusa nel provvedimento di emergenza anche in coinsiderazione del DPCM del 27 luglio 2007 che dichiarava lo stato di emergenza per tutte le regioni dell’Italia meridionale colpite da calamità naturale. In base a questa esclusione, la Regione Basilicata deve affrontare ora il “post evento” in piena ordinarietà, a differenza delle altre regioni che invece dovranno agire nella straordinarietà, fattore questo decisivo per l’attuazione dell’art. 10 della Legge 353/2000 inerente i vincoli prodotti dalla realizzazione del catasto incendi da parte dei comuni i cui territori sono stati percorsi dal fuoco. Il comma 7 art.1 dell’ Ordinanza fa infatti obbligo ai soggetti attuatori (Regioni, Prefetture ed Enti Parco) entro 15 giorni dalla pubblicazione sulla G.U. dell'ordinanza di trasmettere al Commissario delegato Guido Bertolaso l'elenco dei comuni che non hanno provveduto a realizzare il catasto incendi. Comuni che in caso di inadempienza saranno soggetti a diffida. L’ordinarietà invece rischia di disattendere ancora una volta l’obbligo di redigere nell’immediato il catasto incendi da parte dei comuni Lucani, procedura che è bene ricordare da mettere in atto prima dell’arrivo delle stagioni piovose in quanto il processo di dilavamento dei terreni potrebbero impedire le perimetrazioni delle aree incendiate. Traspare chiaramente che la Basilicata non risulta nell'ordinanza perché probabilmente il piano antincendio boschivo secondo la Regione avrebbe funzionato, nonostante i numerosi incendi di questa estate e che solo a fine luglio 2007 sia stato approvato il Piano Regionale Antincendio, mentre l’attivazione dell’iter dei corsi di formazione per i volontari della protezione civile è partito solo a Settembre, ovvero ad emergenza passata. A giudizio di Accademia Kronos il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo avrebbe dovuto richiedere con lo stato di calamità naturale anche l’inclusione della regione Basilicata nell’ordinanza, così come previsto dalle normative vigenti in materia di protezione civile e così come le regioni oggetto dell’ordinanza hanno fatto. In questo modo, alle mancanze della Regione Basilicata si inducono disagi ai cittadini che hanno subito danni diretti e indiretti (beni, attività, ecc.) e alle stesse associazioni di volontariato di protezione civile impegnate nelle attività di spegnimento roghi che non potranno beneficiare, così come prevede l’Ordinanza, dei rimborsi straordinari previsti.Kronos
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.