Il rapporto sulla spesa delle regione per il turismo prodotto da Federturismo e Confcommercio mette insieme le spese dirette per le industrie alberghiere, le strutture turistiche, la promozione, gli agriturismi, i porti turistici, il turismo religioso e sociale, le terme e la valorizzazione naturale e paesaggistica con gli investimenti finalizzati al rafforzamento delle infrastrutture e attrattori culturali come i musei , il patrimonio artistico, i siti archeologici, beni architettonici e ancora con le spese relative a fiere e mercati e alla realizzazione di sentieri e strade. Lo precisa il Dipartimento regionale alle Attività produttive. E’ evidente, pertanto, che vengono messi insieme investimenti di natura diversa, componendo un aggregato molto esteso e di entità molto differenti anche sul piano della quantità di risorse, come quelle impiegate per la promozione, rispetto a quelle enormemente più consistenti impiegate per le infrastrutture. Tutti gli investimenti in dotazione infrastrutturale finiscono per il concorrere a determinare un valore economico che diviso per il numero di arrivi e presenze appare esorbitante. In r
ealtà questa spesa che tende a ridurre il divario di infrastrutture per il turismo con le altre regioni italiane, è un investimento per lo sviluppo futuro, un investimento in capitale fisso che in modo convinto il governo regionale ha avviato e intende continuare a sostenere. Quanto invece alle spese dirette per la promozione turistica, la quota percentuale che lo stesso rapporto associa alla Basilicata è del 2,9%, ancora purtroppo al di sotto di gran parte delle regioni italiane. Basti pensare che questa quota è contro il 17,9 della Calabria, il 12 della provincia di Trento, il 7,8 di regioni come il Veneto, la Sicilia, l’Emilia Romagna . In conclusione è evidente che quando si parla di dati e di statistiche non è affatto indifferente come si aggregano le informazioni. Basti considerare che un’analoga ricerca, sulla spesa turistica delle regioni italiane che ha come fonte l’Osservatorio finanziario regionale, a livello nazionale e che dunque fa riferimento ad altra tipologia di dati, attribuisce alla Basilicata, nel quinquennio 2001 – 2005, meno della metà della spesa per il turismo attribuita nello stesso quinquennio preso in esame dal rapporto che stiamo commentando (155 milioni di euro contro i 310 milioni ). E’ evidente che non modificandosi l’universo di riferimento, costituito dal numero di turisti che arrivano e pernottano in Basilicata, ogni variazione della spesa attribuita alla regione comporta un risultato diverso. Ciò che comunque emerge è l’impegno crescente per il rafforzamento di dotazione per infrastrutture e servizi in un ambito come il turismo, comparto strategico per la crescita della nostra regione.
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