Non vi è dubbio che la Politica Agricola Comune è caratterizzata per una distribuzione non equilibrata del suo sostegno a vantaggio delle agricolture continentali e in particolar modo del Nord dell’Europa. Purtroppo ciò è dovuto alle radici storico-politiche, riconducibili al ruolo centrale, che hanno avuto paesi potenti come la Germania o la Francia nella nascita dell’Europa Unita.
Ma se a ciò aggiungiamo che l’Italia è anche geograficamente e politicamente al centro di queste competizioni nazionali, facilmente si evince che le sorti dell’agricoltura e più in generale del sistema agricolo-ambientale-turistico, dipendono dalla capacità dei nostri governanti di valorizzare la propria collocazione geografica e le proprie potenzialità regionali. Allora …. la domanda che ci poniamo e che poniamo è: come possiamo essere fiduciosi sulla sorte del Settore Agricolo Lucano visto i ritardi e l’ingiustificata inefficienza nella programmazione a lungo ed a breve termine fin qui messa in essere dagli Assessori avvicendatisi negli ultimi anni? (De Filippo – Salvatore – Fierro- Falotico). Oggi infatti, più che mai non è ammissibile e scusabile l’enorme ritardo accumulato sulla “Riforma e riordino degli enti e degli organismi subregionali” disposti proprio dalla legge regionale 11/2006. Un esempio emblematico è l’ALSIA (Agenzia Lucana di Sviluppo ed Innovazione in Agricoltura), ente nato come strumento “operativo” della Regione Basilicata per supportare principalmente le imprese agricole nella difficile competizione per l’innovazione di processo e di prodotto con delega alla gestione dei Servizi di Sviluppo Agricolo. E’ assurdo che, all’approssimarsi ormai del secondo anno dal commissariamento, messo in atto dalla maggioranza di sinistra-centro (che governa da troppo tempo questa regione), è calato un silenzio ed un immobilismo che compromette ulteriormente l’efficacia delle attività dell’ente nel difficile processo di sviluppo agricolo del nostro territorio. Siamo convinti che il perdurare di queste situazioni – enormi ritardi nella riforma e riordino degli enti, pessima programmazione di breve e di lungo termine e scarsa qualità nel finanziamento di risorse pubbliche – che questa maggioranza stà accumulando, giorno dopo giorno, comporteranno solo una ulteriore accelerazione della crisi di tutto il settore agricolo lucano. Ci domandiamo allora, chi avrà l’ingrato compito di avvisare e spiegare al “nonnetto” (tenacemente legato alla sua “terra”) al rientro con l’asinello dalla campagna che non solo suo figlio, ma ormai anche suo nipote, tutto potranno fare nel loro futuro (nebuloso), tranne che uno dei mestieri più antichi del mondo “l’agricoltore”. Concludiamo lasciando riflettere il mondo agricolo e tutte le professionalità che lo compongono, sulle prime parole dette e pubblicate sui quotidiani locali dall’Assessore all’Agricoltura – “mi impegnerò a depositare il disegno di legge regionale sulla riorganizzazione del settore agricolo in tempi brevissimi, nella consapevolezza che non si può più attendere” – ……restiamo in noiosa e non paziente attesa.
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