acerenza-digaIl Presidente di Acqua SpA Dott. Antonio Triani con riferimento alle notizie degli ultimi giorni dei mass – media ed alle prese di posizione anche di organi interregionali riferite alla crisi delle risorse idriche nel settore potabile ed irriguo, fa presente che la Regione Basilicata, con notevole lungimiranza ha costituito sin dall’anno 2002 la società Acqua SpA, che è stato redatto ed approvato il suo Piano Industriale e che di recente è stato aumentato in modo rilevante il suo capitale sociale. Non corrisponde al vero quindi che:”prima che si possa mettere mano ai problemi strutturali del sistema idrico lucano, bisognerà attendere che il Commissario dell’Ente Irrigazione stili il piano di rientro dei debiti (che saranno ripianati dal Governo Nazionale), che l’Ente sia sciolto e che al suo posto si insedi la prevista società pubblica di gestione, costituita dalle Regioni Basilicata, Campania, Puglia e lo Stato”. La società è pienamente operativa e sta installando sull’intero territorio sensori in grado di misurare per così dire tutta l’acqua che si “genera” in Regione e quella che si “consuma” per i vari usi, compreso quello per garantire la sopravvivenza della flora e della fauna (c.d. Deflusso Minimo Vitale). La Regione Basilicata, quindi, è pronta da anni a gestire in modo economicamente vantaggioso per la collettività le proprie risorse idriche. Acqua SpA è in grado di assicurare, in attuazione degli indirizzi dell’Autorità di governo, un uso sostenibile e solidale delle risorse idriche pubbliche, garantendo lo sviluppo economico e sociale delle regioni meridionali. La società, forte dell’esperienza maturata e della struttura costituita con il progetto “Conturizzazione” ha avanzato, da tempo, la sua candidatura quale “Stazione appaltante”, per il completamento di altri schemi idrici. Le opere da realizzare sono, infatti, strettamente connesse con quelle in corso di realizzazione e una volta eseguite dovranno essere gestite da Acqua SpA. E’ cosa molto grave ignorare l’esistenza di Acqua SpA a cui la Legge Regionale affida la gestione degli invasi e dei grandi adduttori, il trasferimento della risorsa alla Regione Puglia, garantendo accumuli e riserve strategiche pluriennali e distribuzione ai diversi utilizzatori. Potenza lì 31/08/2007

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