la “Sinistra radicale”…la sedicente opposizione. Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani e Direzione nazionale RNP L’acqua, risorsa del terzo millennio? Certo! Intanto, però, sembra essere “risorsa” riservata agli esponenti dell’Udeur lucano. Dopo aver appreso della nomina di Antonio Potenza ad assessore regionale alla sanità, ci siamo chiesti: “chi sarà il nuovo imperatore di Acqua Spa?”. Che stupidi a non averci pensato: il posto era dell’Udeur ed è tornato ad un esponente dell’Udeur, e cioè al Presidente del Consiglio comunale di Potenza, Antonio Triani. Dopo la quaterna secca realizzata dal Dr. Triani sulla ruota della lottizzazione partitocratica, ora tocca chiedere: “Chi sarà il nuovo Presidente del Consiglio comunale di Potenza?” Per restare in tema, verrebbe da chiedere al nuovo segretario del PRC, Michele Saponaro, se, oltre a porsi all’opposizione in regione, gli amici di Rifondazione abbiano, per caso, intenzione di abbandonare qualcuna delle poltrone, che continuano ad occupare in virtù della loro partecipazione alla maggioranza. Viste le dichiarazioni che leggiamo, il Saponaro dovrebbe essere consequenziale ed invitare i suoi compagni di partito ad abbandonare, tanto per iniziare, le poltrone di sottogoverno; ma forse anche Saponaro, sotto sotto, vuole sopravvivere alle sue dichiarazioni senza pagare dazio. L’impressione che ne ricaviamo è quella di trovarci, ancora una volta, di fronte ad un mero giuoco delle parti, dove si finge di stracciarsi le vesti per guadagnare un posto a tavola. Sedicenti oppositori che continuano ad abbeverarsi alla fonte partitocratica di notte, fingendosi oppositori di giorno. Tra le notizie più esilaranti di questa crisi possiamo di certo annoverare le dichiarazioni di quell’ex assessore ambientalista, che, 5 minuti dopo aver perso la poltrona, è stato anch’egli folgorato sulla via di Damasco. Il nostro amico, ambientalista con il bollino blu, ha deciso di “pentirsi”, ed ha, di punto in bianco, iniziato ad attaccare il governo regionale, di cui per anni è stato una delle colonne. Va da sé che in pochi abbiano capito le ragioni politiche di tale repentino mutamento. Fatto sta che il sottoscritto non riesce a reprimere un profondo senso di irritazione nel leggere che alcuni dei sopra citati vengono definiti “la sinistra radicale”. Ma quali radicali!!! In questo Paese i radicali sono altro. Fate il favore, definite lor signori facendo riferimento alla loro ragione sociale. E’ davvero seccante vedersi espropriati di una storia politica, che, in questo Paese, e in questa regione, ha rappresentato e rappresenta un’autentica alternativa al regime con tutte le sue articolazioni. Consociativismo, clientelismo, lottizzazione, questa è la nuda realtà, e hai voglia a metterle le mutande: nuda era e nuda resta. L’amico e compagno Piero Di Siena qualche tempo fa ha scritto: “…il ceto politico del centrosinistra regionale, attraverso le 104 nomine recenti alla guida di enti e commissioni le più varie, sembra interessato a mantenere la sua base di consenso più attraverso questa strada che con il rilancio di una nuova stagione democratica, attraverso un diverso rapporto tra “governati” e”governanti”, avviando per dirla con Gramsci quella “riforma intellettuale e morale” che la Basilicata non ha mai conosciuto. Eppure sarebbe questa l’unica via che potrebbe dare gambe allo sviluppo.” E proprio a proposito di rapporto tra governanti e governati, eletti ed elettori, gioverà richiamare nuovamente l’attenzione sulla proposta avanzata dai radicali, che mira a creare un’ “anagrafe” pubblica delle attività degli eletti. Riteniamo che tutto ciò che è pubblico deve essere patrimonio fruibile e condiviso, e non semiclandestino o peggio segreto e inaccessibile; riteniamo che ciascun cittadino abbia il diritto di conoscere le attività degli eletti e tutte le notizie utili a valutarne l’operato. “Trasparenza”, che consentirebbe di smascherare tanti tartufi che amano “opporsi” ad uso e consumo delle telecamere.
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