I Comuni chiedono un incontro urgente con il Governo sulle questioni irrisolte della legge Finanziaria, sulla mancanza di risorse e sul Patto di stabilità. La denuncia è arrivata dai sindaci al termine del Comitato Direttivo Anci che si è riunito oggi a Roma. Le questioni irrisolte per i Comuni, di cui si chiede un rapido confronto con il Governo, sono contenute in un documento che è stato approvato all’unanimità dal Comitato Direttivo.

Questo il documento:

IL COMITATO DIRETTIVO DELL’ANCI

Riunitosi a Roma il 4 marzo 2010

Premesso che:

La legge finanziaria per il 2010 contiene una risposta non esaustiva alle pressanti richieste avanzate dall’ANCI al Governo e al Parlamento tese ad assicurare il ristoro integrale delle compensazioni ICI attraverso una congrua quantificazione del Fondo compensativo istituito nel bilancio dello Stato dal d.l. n.93 del 2008. La norma contenuta nel provvedimento prevede un’integrazione dello stanziamento di 156 milioni per il 2008.

La legge finanziaria prevede una significativa riduzione del contributo ordinario base a valere sul fondo ordinario di cui all’articolo 34, comma 1 lettera a), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, spettante ai Comuni pari a 12 milioni di euro, 86 milioni di euro e 118 milioni di euro per un totale di 216 milioni.

Il decreto legge n. 2 del 25 gennaio 2010 all’articolo 1, comma 1 introduce, pur mantenendosi il rinvio al 2011, una diversa formulazione relativa alle modalità di applicazione del taglio ai trasferimenti conseguente alla riduzione dei consigli finalizzata a consolidare il taglio al fondo ordinario negli anni a seguire.

Il comparto dei Comuni, così come si evince dai dati ISTAT, ha contribuito al miglioramento dei conti pubblici correggendo il proprio saldo, dal 2004 al 2008, di 2 miliardi e 500 milioni di euro, circa il 50% del miglioramento complessivo registrato dalla PA nello stesso periodo considerato che il 60% della spesa per investimenti del Paese è sostenuta dai Comuni; che in base alla legislazione vigente il comparto dei Comuni partecipa, nel 2009, al risanamento dei conti pubblici per un importo pari ad 1 miliardo e 340 milioni di euro; per gli anni successivi il contributo dei Comuni è, addirittura, molto più pesante, ed è pari ad un totale di 1 miliardo e 30 milioni di euro per il 2010 e ad un totale di 1 miliardo e 775 milioni per il 2011; complessivamente quindi ai Comuni nel triennio 2009 2011 è richiesto, in termine di miglioramento dei saldi, un contributo pari a 4 miliardi e 145 milioni di euro.

I Comuni per rispettare i vincoli imposti dal patto di stabilità saranno costretti nel triennio 2009-2011 a ridurre la spesa totale di circa il 10% e considerando che la spesa corrente è difficilmente contraibile a risentirne sarà la spesa per investimenti che si potrebbe ridurre di almeno il 30%.

il Decreto Legge n. 78 del 2009 convertito nella legge n. 102 del 2009 ha dato la possibilità di escludere per il solo 2009 dal saldo utile ai fini del patto circa 1,7 miliardi di residui passivi su un totale di 44 miliardi di euro, somma non sufficiente per molti Comuni che sono costretti a bloccare i pagamenti alle imprese.

Evidenzia quanto segue:

Le diverse interpretazioni, succedutesi nell’ultimo anno, relative ai rimborsi compensativi per minore gettito ICI degli immobili riclassificati nel gruppo catastale D, comportano recuperi considerevoli a valere sui trasferimenti 2010 per un importo non inferiore a 100 milioni di euro per circa 300 Comuni. Il perdurare di questa situazione impone ai Comuni interessati l’annullamento di somme legittimamente iscritte a bilancio, a seguito delle comunicazioni del Ministero dell’Interno, con il rischio dell’emersione di disavanzi senza possibilità di copertura.

Gli effetti prodotti dalla sentenza della Corte Costituzionale del 24 luglio 2009, n. 238 che, stabilendo la natura tributaria della Tariffa di Igiene Ambientale, ha originato un vuoto normativo in ordine alla disciplina applicabile e le relative regole riguardanti le modalità di riscossione. Tutto ciò mette a rischio una cospicua entrata del Comune per un importo di circa 5 miliardi di euro.

Chiede

La convocazione urgente di un incontro con il Governo per definire le questioni sotto indicate.

Un’ulteriore integrazione dello stanziamento per il rimborso dell’ICI per l’anno 2008 di 344 milioni di euro al fine di equiparare le coperture per ciascun anno interessato a un totale di 3 miliardi e 364 milioni di euro

L’immediata sospensione di tutte le sanzioni per il mancato rispetto del Patto di stabilità interno per il 2009, per gli Enti che sarebbero suscettibili di sanzione per aver fatto fronte a spese finalizzate a sostenere investimenti, interventi di carattere sociale o di natura obbligatoria .

La modifica delle regole del patto di stabilità interno, in modo da consentire ai Comuni di sostenere la spesa per investimenti e in modo da rendere sostenibile per il Comparto la manovra finanziaria 2010-2012, prevedendo regole che vadano nella direzione di allentare i vincoli per i Comuni che hanno giacenze di tesoreria e residui passivi al fine di un loro utilizzo.

Di istituire immediatamente un tavolo tecnico permanente che monitori l’andamento dei quadri di finanza pubblica del comparto dei comuni e definisca la manovra finanziaria condivisa dai vari livelli di governo e il contributo assegnato al singolo comparto per il risanamento dei conti pubblici e che consenta finalmente agli enti locali di raggiungere la stabilità finanziaria.

Un urgente intervento legislativo che dia stabilità ai trasferimenti dovuti ai Comuni a titolo di rimborso compensativo per minore gettito ICI degli immobili riclassificati nel gruppo catastale D, e che colmi il vuoto normativo in ordine alla disciplina applicabile e alle relative regole riguardanti le modalità di riscossione della TIA a seguito delle sentenza della Corte Costituzionale

La predisposizione di un decreto delegato che in attuazione della legge 42 del 2009 attribuisca ai comuni una autonomia impositiva congrua e certa che consenta una programmazione degli interventi infrastrutturali e una equa distribuzione del carico fiscale sui cittadini e che faccia riferimento al patrimonio, al reddito ed ai servizi erogati.

Delibera

sulla necessità che sia convocata una riunione della Conferenza Unificata per l’esame dei provvedimenti urgenti non più rinviabili.

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