Consiglio comunale straordinario aperto del 4 ottobre 2019, Auditorium Ospedale San Carlo  ore 10.00:     

Il Consiglio comunale, riunito in seduta straordinaria aperta, in svolgimento nell’auditorium dell’Ospedale San Carlo si apre alle 10 con il presidente Francesco Cannizzaro che illustra l’unico argomento all’ordine del giorno: ‘Funzione dell’Ospedale San Carlo nell’ambito del Sistema sanitario regionale. Vicenda Reparto radioterapia’. “Ringrazio il direttore Barresi, il sindaco Mario Guarente, l’Ufficio di Presidenza per aver reso possibile, ognuno per le proprie competenze, la realizzazione di questa seduta consiliare, come ringrazio il ministro Roberto Speranza, i parlamentari e quanti hanno dedicato la loro attenzione e la loro presenza a questa giornata, i medici e il personale ospedaliero che garantisce la cura e l’attenzione verso le persone che a loro si affidano. La salute dei cittadini non è un valore negoziabile. Il rapporto dei cittadini con il San Carlo si è conservato nei decenni, fondandolo sul rispetto e sulla fiducia, pur in presenza di criticità che pure negli anni sono emerse. Vorrei che, essendo una seduta aperta consiliare, è importante ascoltare e dedicare grande attenzione agli interventi di tutti coloro che, tra i presenti, vorranno fornire il proprio contributo”. Dopo l’appello, il direttore generale del San Carlo Angelo Barresi porta il proprio saluto all’assemblea, “nei primi 9 mesi dell’anno abbiamo mantenuto il livello della produzione, abbiamo presidi sanitari che vanno in attivo, come Melfi e Pescopagano. Abbiamo ottenuto risultati importanti riguardo alle liste d’attesa, così come importanti investimenti regionali sono stati effettuati sull’asse della specializzazione, così come 240 nuove unità sono entrate a far parte dell’organico del San Carlo, che resta struttura principale del nostro sistema sanitario”. Il capogruppo della ‘Potenza dei Cittadini’, Rocco Pergola, vicepresidente del Consiglio comunale, apre la serie di interventi dei consiglieri evidenziando come “la seduta odierna nasce dalla necessità di intraprendere un percorso condiviso e di confronto istituzionale per conoscere le iniziative che si intendono prendere dal punto di vista sanitario, così che insieme si possa rispondere a quella migrazione sanitaria che per la città e per la regione non può non essere vista come una sconfitta”.

Il capogruppo di ‘Potenza Città giardino’ Pierluigi Smaldone spiega che “è necessario che le vicende relative al San Carlo e alla Sanità lucana non devono essere portate sul tema del campanilismo. L’aziendalizzazione che si è vissuta, va considerata alla luce del suo ‘output’ che è la salute, output che non può essere misurato in termini puramente analitici, perché si tratta di persone. Il sistema sanitario locale, aziende ospedaliere e azienda sanitarie locali deve considerare la baricentricità di un’azienda quale è per la Basilicata il San Carlo. La qualità non deve andare a discapito della qualità, sempre compatibilmente con i nostri volumi, ed è importante che a livello ragionale ci sia coraggio per effettuare le scelte giuste, senza che gli errori pesino sulle spalle delle future generazioni”.

La capogruppo di ‘Lista civica per la città’, Ilaria Telesca definisce “ampia e complessa la questione San Carlo. L’azienda San Carlo è un prestigio per la Città, per la Regione e per l’intero Mezzogiorno. Nessuna questione campanilistica, ma rafforzare la qualità dei servizi che eroga una Azienda che come città abbiamo l’onore e l’onere di ospitare. E’ necessario che le Istituzioni si occupino del San Carlo, Dea di secondo livello, titolo che va confermato giorno per giorno, facendo tesoro anche degli errori commessi in passato. L’apertura della facoltà di medicina e il rafforzamento delle facoltà già operanti presso il San Carlo devono essere obiettivi prioritari. Rilanciare l’ateneo può essere visto di pari passo con quello del rilancio del San Carlo”.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Marco Falconeri esordisce citando “un’esperienza personale che mi ha fatto apprezzare preparazione e attenzione del personale che nel San Carlo opera. Dodicesimo ospedale a livello nazionale per la qualità di servizi offerti, con oltre 2 anni di storia, oggi conta circa 1.900 dipendenti, che ne fanno oggi un presidio importante per la Basilicata e l’intero Mezzogiorno. L’associazione ‘Vivere donna’ presente qui oggi, è stata tra quelle più attive nella richiesta del reparto di radioterapia, oggi attivo al San Carlo. L’allarme di possibile chiusura del reparto di radioterapia non può non meritare l’attenzione delle Istituzioni. Tutto l’arco istituzionale deve garantire ogni sforzo utile”.

Il capogruppo di ‘Basilicata possibile’ Valerio Tramutoli ricorda che “a tutti i cittadini della regione vanno assicurati pari condizioni di garanzia della salute. Non bisogna tirare pezzi del San Carlo da una parte e dall’altra. Vanno sfruttate le competenze presenti in regione, aprire tavoli e fare tavoli partecipati e integrati tra regione e comuni. Rispetto alla situazione della Sanità in Basilicata, con molte luci e qualche ombre, la politica è chiamata ad assumersi le proprie responsabilità e a considerare quanto sia indispensabile lo stanziamento di risorse per evitare che la migrazione sanitaria aumenti e l’aspettativa di vita diminuisca”.

Il capogruppo di ‘Popolo idea libertà’ Antonio Di Giuseppe ricorda come “il tema sia stato affrontato quando abbiamo ascoltato la preoccupazione di ‘Vivere donna’. Il discorso odierno scevro da ogni campanilismo, deve evidenziare l’opportunità che il San Carlo rappresenta per la Basilicata e il Mezzogiorno, una struttura che deve essere sempre di più d’eccellenza, e non essere diviso con il Crob, che rimane struttura scientifica e fiore all’occhiello dell’intera regione. Futuro delle infrastrutture viarie e soprattutto quale idea ha la politica per rilanciare la sanità regionale è quello che è importante conoscere. La preoccupazione nasce se si leggono dichiarazioni del tipo che 4 anestesisti vengono spostati dal San Carlo, con quello che ne consegue”.

La capogruppo di ‘Insieme per Bianca’ Angela Blasi esordisce “con le responsabilità che come amministratori abbiamo nei confronti dei nostri cittadini, ai quali siamo chiamati a garantire il rispetto dei principi, tra gli altri il diritto alla salute. Il 37 % non riesce a vedersi garantito tale diritto. Un sistema sanitario regionale è importante, così come sarebbe utile una governance che valorizzi tutti i presidi ospedalieri regionali, per renderli attrattivi, con una rete che combatta la tendenza alla migrazione sanitari. Importante un piano delle assunzioni che tenga presente anche l’esigenze lavorative di tante personale sanitario in attesa dei concorsi pubblici”.

Il capogruppo della Lega Gianmarco Blasi sottolinea come “l’Azienda ospedaliera San Carlo sia un patrimonio che va implementato e non semplicemente conservato. Conosciamo la difficoltà che c’è dietro, a cominciare da una città che deve essere in grado di accogliere anche i professionisti e i lavoratori che al San Carlo lavorano. I difetti di programmazione ci sono stati, e le criticità non devono essere taciute. Ascoltato il campanello d’allarme che ci è giunto, come Consiglio comunale la nostra proposta d’impegno c’è e ci sarà, perché abbiamo a cuore il futuro della nostra città”.

Il consigliere del gruppo misto Vincenzo Telesca interviene ricordando come nel “2014 durante un mio intervento pubblico a Tito, parlai di Potenza Città di servizi e ciò Potenza è. In un articolo del 2017 si ricordava cosa il San Carlo fosse e cosa era stato, anche riguardo al servizio di elisoccorso, una delle principali caratteristiche del nostro ospedale. Se vogliamo davvero tutelare la sanità lucana puntiamo sull’azienda San Carlo e non distogliamo l’attenzione da quello che il San Carlo è e rappresenta”.

Il capogruppo di Forza Italia Fabio Dapoto definisce “le politiche adottate negli scorsi anni non hanno saputo valorizzare una struttura come il San Carlo che costa 180 milioni di euro all’anno. Costa oltre 55 milioni all’anno di mobilità passiva sanitaria, e solo 10 milioni quella attiva. E’ necessario investire nella sanità così come l’assessore regionale alla Sanità Leone ha cominciato a fare investendo 3 milioni di euro nel reparto di cardiochirurgia.

Il capogruppo del Pd Roberto Falotico si augura “che si possa trovare una sintesi rispetto ai diversi temi trattati in questo Consiglio comunale. In un tempo come questo, quello del ‘dagli all’untore’, è importante nel giusto ambito questo dibattito, con puntuali punti di riferimento, per apprezzare quanto di è fatto, quanto si fa e quanto di potrà fare. Di schiamazzi intorno al tema Sanità in Basilicata ce ne sono, ma è necessario ripartire da punti fermi: la salute ci richiama tutti ad atti di responsabilità. Grazie al San Carlo che è e grazie al San Carlo che sarà. Dobbiamo avere la capacità di guardare al futuro assumendoci le rispettive responsabilità. La programmazione deve rientrare nell’alveo del Piano sanitario regionale che deve andare a definire, sia per il pubblico, sia per il privato”.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Michele Napoli si sofferma su come “in ogni storia ci si trova di fronte a un bivio. Il campanello d’allarme è giunto qualche settimana fa. Il pretesto è parlare di radioterapia, un pretesto appunto per parlare di tutto il sistema sanitario regionale. Quando si parla di sanità in Basilicata non si può non parlare del San Carlo che è il centro sanitario di tutta le regione, l’ospedale dentro al quale si deve garantire l’alta specialità. L’equivoco della radioterapia presente al San Carlo da oltre un decennio, vede oltre 200 prestazione salvavita all’anno. Tante cose vanno fatte, ma i servizi ci sono e sono di qualità, i reparti vanno implementati e ulteriormente qualificati. Dunque investimenti, rete sul territorio e accessibilità a questi servizi per tutti i cittadini”.

L’assessore regionale alla Sanità Rocco Leone interviene sostenendo che “non ho mai detto di voler chiudere la radioterapia a Potenza. Ho chiesto i numeri che fa Potenza, 171 casi trattati fino al 15 settembre a Potenza. Il tema è una riflessione che tende a spalmare gli interventi del Crob anche su Potenza. Il San Carlo ha avuto momenti di grande splendore, ha ospitato eccellenze. Negli ultimi anni qualcosa non è andato per il verso giusto, con un investimento di 180 milioni di euro alla quale corrisponde una mobilità attiva di 10 milioni di euro, se Lagonegro fa 4,5 milioni di euro di mobilità attiva. Questa Amministrazione regionale ha il sacrosanto dovere di rilanciare questo ospedale. Non c’è solo la chemioterapia, c’è da rendere concreta la rete delle strutture, penso a quella oncologica. Dalla Basilicata si emigra per specialità medio-bassa. Io nel San Carlo credo in questa struttura e così deve crederci qualche pennivendolo che scrive, ma che va a farsi curare fuori. Dobbiamo infondere nella città di Potenza e nei territori lucani la fiducia nel San Carlo. Nel 2018 le cose sono peggiorate. Non si fanno corsi di formazione per il 118 dal 1990. Gli anestesisti non sono stati trasferiti, ma ci si è mossi secondo quanto stabilito in appositi concorsi. Il San Carlo deve avere un filtro a valle, perché il San carlo possa avere l’alta specializzazione. La medicina è fatta di personale umano. Sono a vostra disposizione per costruire qualcosa insieme”.

Il Sindaco di Potenza Mario Guarente interviene sostenendo che “non è un caso che questo Consiglio comunale si svolga in questo luogo perché ritengo non si possa amministrare per compartimenti stagno. E’ un caso invece che sia capitato nel giorno di San Francesco, patrono d’Italia e faro di chi opera per gli altri, esattamente come chi lavora in ospedale. L’orgoglio nel San Carlo auspico che possa crescere sempre di più. In tanti aspetti è necessario migliorare, ma nessuno pensi che si possano porre azioni finalizzate a depotenziare strutture sanitarie a vantaggio di altri. Nessuno pensi di poter tagliare numeri e servizi senza che il Comune di Potenza sia pronto a difendere il San Carlo. La Sanità non è un settore dove procedere a tagli, anzi è un settore nel quale è necessario investire. Il Comune di Potenza c’è e oggi l’ha dimostrato concretamente con questo Consiglio comunale, auspico che lo stesso garbo venga riservato da quanti hanno voce in capitolo per la sanità lucana”.

Il consigliere regionale del Pd Mario Polese, annuncia “un consiglio regionale sulla Sanità da me richiesto. Si tratta di un momento di ‘emergenza’ e da giugno che in questo e altri settori della nostra regione si registrano criticità. E’ innegabile che il San Carlo sia il punto di partenza di ogni discorso che riguarda la sanità lucana. La sanità è una e una soltanto, non c’è quella di Potenza o quella di Matera. Abbiamo fatto scelte difficili considerando i rilievi normativi nazionali. Al di là di schieramenti politici di maggioranza e minoranza, qual è l’idea di Sanità che l’assessore Leone ha per la regione? La chiusura temporanea dell’Utin è di una gravità assoluta. Sulla radioterapia credo alla buona fede con la quale oggi l’assessore Leone ha fatto ammenda rispetto a quanto dichiarato pubblicamente, chiedo però al Sindaco di tenere alta l’attenzione ed essere disponibile a condurre insieme qualsiasi battaglia atta a evitare qualsivoglia misura che possa invece mirare alla chiusura del reparto di radioterapia”.

La consigliera regionale della Lega Dina Sileo sottolineando “il primo segnale di cambiamento posto in essere, e per il quale ringrazio il Sindaco, è già essere qui oggi. Una pianificazione nella Sanità non può prescindere da quanto fatto in passato. I fondi che si rischiano di perdere per fattori demografici, segnalo al ministro lucano della Sanità, vanno preservati. Bisogna ascoltare la voce di chi ha vissuto e vive la sofferenza sulle proprie persone”.

Il Senatore Salvatore Caiata di Fratelli d’Italia asserisce come “troppo spesso siamo presi dal gestire il quotidiano e non prendiamo i tempi giusti per fermarci a riflettere. Dobbiamo cercare tutti di operare uno sforzo per garantire i migliori risultati. Oggi è importante che tutti manifestiamo di essere collaborativi per contribuire alla crescita della nostra regione. La Sanità non è e non può essere solo un’attribuzione di poltrone. Chi governa un territorio non deve muoversi secondo i consensi, ma programmare ciò che i nostri figli potranno trovare domani. Avere una capacità di disegnare una visione della Sanità in Basilicata per i prossimi dieci anni. E’ evidente che nella nostra regione ci si ammala di più e, dunque, dovrà essere capace di aumentare le possibilità e la qualità di cura. Il San Carlo deve essere centrale nella Sanità lucana. Vanno garantiti i servizi nelle piccole strutture per quanto riguarda unità cardiologiche e neonatali, per tutte le esigenze il San Carlo deve essere struttura di riferimento, anche guardando all’istituzione della facoltà di Medicina. E’ importante che chi entra nel San Carlo si senta appartenente a una squadra, il senso dell’appartenenza è quello che fa la differenza nella qualità dei servizi che si erogano anche in Sanità”.

L’onorevole Vito De Filippo invita a proseguire il “percorso di confronto intrapreso quest’oggi. Abbiamo una gravissima emergenza in Basilicata, perché c’è un rapporto demografia/geografia che rende il mantenimento dei servizi molto complicato. Il San Carlo è una struttura a servizio del Sistema sanitario nazionale. Il nostro Dea di secondo livello interagisce con tre sistemi sanitari. Ci sono possibilità molto importanti che si aprono secondo quella che è la volontà dell’attuale governo. I riparti del fondo sanitario si fanno nell’accordo della Conferenza Stato-Regioni. Ci sono possibilità positive nei prossimi mesi. Investimenti, ciclo di programmazione e riduzione in termini di limiti sullo sblocco del turn over, questi i temi che si aprono e che già troveranno spazio nella prossima legge di bilancio. Pronto a partecipare a una cabina di regia che vorrete istituire sul tema Sanità lucana”.

Il senatore della Lega Pasquale Pepe parla di “un’iniziativa che ci consente di rimanere accanto e dentro il territorio, contatto che si rischia di perdere quando si praticano i palazzi romani. Ringrazio l’associazione di ‘Vivere donna’ per quanto fa, e da lunedì visiterò tutte le strutture sanitarie presenti in Basilicata, strutture che vanno valorizzate in un sistema integrato, sistema nel quale la stella polare deve essere l’ospedale San Carlo. Siamo qui perché il sistema Sanità è in ginocchio, il problema è che chi ci ha governato per 25 anni ha lasciato una sanità lucana alla canna del gas. La centralità del paziente è fondamentale così come è fondamentale la centralità di chi negli ospedali lavora. La politica decide e un direttore deve eseguire, fornire consulenze a chi decide, ma la politica non può delegare a chi deve solo dirigere. Tra le varie strutture è importante che i dirigenti si parlino e non si ignorino, è loro dovere confrontarsi, crescere. Dalle parole dell’assessore Leone si comprendeva che il giocattolo non funziona, il giocattolo va rotto, per rispondere alla domanda di cambiamento, proprio per dare centralità ai pazienti e ai medici. In politica sono determinanti il fattore tempo e quello coraggio. Bisogna imprimere un’accelerazione al cambiamento, raccontare che cos’è la sanità in Basilicata, cosa ci è stato lasciato. Siamo servitori del nostro popolo e della nostra terra, spero che proseguiremo a ricordarcene e a proseguire la strada intrapresa oggi. Risolleveremo la sanità ascoltando chi fa la sanità, chi indossa i camici bianchi.

Il sottosegretario Filippo Margiotta esordisce con una “riflessione di carattere generale. Il governo nazionale non è in linea con il governo regionale, ma il bene della Basilicata non può guardare alla differenze tra i due livelli. Il San Carlo è molto della città di Potenza. Se il Consiglio comunale dedica una giornata così importante, c’è una percezione forte rispetto a quanto sta accadendo. Errori sono stati commessi. Molto c’è da fare per far tornare questo ospedale il gioiello che era quando è stato immaginato e realizzato. La piccola Città vuole eccellenza e non mediocrità. La cardiochirurgia fa eccellenza, ma da due anni la camera ibrida non parte. Allora potenziamola. Sulla radioterapia è pazzesco pensare che vada smantellata dopo averla istituita. Il San Carlo è il più grande cantiere di opere pubbliche che c’è in Basilicata, dunque attenzione è stata data, ci vuole tantissima buona gestione quotidiana. Non deve essere quella odierna una giornata inutile, ma un buon punto di forza per quello che dovrà accadere dopo, per la mia parte e per il mio ruolo che temporaneamente rivesto sono disponibile a dare una mano da tutti i punti di vista”.

Il presidente Cannizzaro ringrazia tutti gli intervenuti, e le signore dell’associazione ‘Vivere donna’ che ci hanno portato a essere qui oggi che “ascoltiamo e coccoliamo come chiesto dal senatore Pepe, e riprendendo quanto affermato dall’onorevole De Filippo, auspico che questo appuntamento sia un punto di inizio di questo percorso condiviso”.

Il Sindaco ribadisce che “questa città e questa regione hanno forte bisogno dell’istituzione della facoltà di Medicina. Se siamo tutti concordi, possiamo darci appuntamento qui tra un anno, per verificare quanta parte del percorso di istituzione della nuova facoltà sia stato fatto”.

Il Consiglio comunale si conclude con l’approvazione di una risoluzione presentata dal presidente Cannizzaro che impegna il governo regionale a ridisegnare nel più breve tempo possibile, sulla scorta dei dati epidemiologici, restituendo un sistema regionale equilibrato assicurando all’Azienda ospedaliera San Carlo il compito di svolgere la sua mission di struttura di alta specializzazione, senza alcuna spoliazione, rispetto alle funzioni attuali, con una capacità di attrazione di utenza intra ed extra regionale.

Impegna inoltre il direttore dell’Azienda Sanitaria San Carlo a varare un piano strategico aziendale che assicuri oltre a quanto già espresso, una riorganizzazione complessiva nell’esclusivo interesse dell’utenza, con la massima condivisione delle organizzazioni sindacali e delle Istituzioni regionali e locali.

Il Consiglio comunale si chiude alle 13,20.

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