Si respira un’aria magica a Castelmezzano nelle serate estive. Il borgo, inserito tra i più belli d’Italia, cambia pelle e partecipa di un’atmosfera internazionale. I dati delle presenze turistiche indicano, già a vista d’occhio, una percentuale in costante, significativo, aumento. Basti pensare che quest’anno si sono visti, agli inizi di agosto, anche alcuni visitatori asiatici provenienti dal Bangladesh.
Ristoranti e bar hanno registrato quasi sempre il tutto esaurito, e per un piatto di pasta, a volte, bisogna letteralmente fare la fila o aspettare il “secondo turno”. Pienone anche per le strutture ricettive, hotel e bed and breakfast del paese.
E se il Volo dell’Angelo costituisce l’attrattore principale e permette di realizzare il sogno più antico dell’uomo, ovvero quello di volare (la stagione è iniziata prima, in maggio e l’anticipo e l’allungamento sono sempre un fatto positivo, con un aumento notevole di “angeli”, più del 20% rispetto allo scorso anno), non da meno è il cartellone degli eventi che ha fatto registrare una folla di visitatori, accalcata nella piazzetta belvedere (piazza Caizzo che apre sul caratteristico paesaggio delle Dolomiti Lucane e sulle case incastonate nella roccia) e partecipe di un’emozione: quella di una cittadina antica e moderna, che ha saputo coniugare arte e culture dei paesi vicini. L’esibizione dei Tarantolati di Tricarico è stato uno degli spettacoli più belli degli ultimi anni. “Giusto nel Salento capita di assistere a un’esibizione di così alto livello”, commentavano alcuni appassionati.
E il fervore estivo continua anche per tutto il mese di settembre e oltre. Dal 03 settembre (inaugurazione) al 03 ottobre, presso Palazzo Coiro vi sarà un’importante mostra sul paesaggio, del noto fotografo Domingo MILELLA. Domenica 11 sarà la volta del “Camastra Sound Festival”, le Voci del Mediterraneo, VI edizione, con l’esibizione di gruppi musicali emergenti.
Il 12 e il 13, Castelmezzano celebra il suo “Maggio”, nell’ambito dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio. L’arcaico rituale del matrimonio dell’albero tra un tronco e la cima, inno alla fertilità della terra e alla vita, rappresenta il rapporto strettissimo che la popolazione ha con l’ambiente circostante. Il 12 il cerro verrà condotto in paese tramite una decina di coppie di buoi e in serata, al momento del passaggio della processione del Santo di Padova, l’albero del Maggio verrà unito alla sua cima debitamente infiocchettata ed innalzato.
«Quest’anno c’è stato davvero un boom di presenze, dichiara soddisfatto Mimmo Cavuoti, sindaco del paese. Il Volo dell’Angelo continua a rappresentare l’eccellenza del nostro territorio, ma il dato saliente che sta emergendo è un altro. Anche alla sera quando l’impianto del volo è fermo, anche quando non ci sono manifestazioni, la nostra cittadina pullula di turisti, che hanno desiderio di conoscerne gli angoli più reconditi e preziosi, dalle testimonianze dei templari dietro alla Chiesa Madre ai palazzi storici. E non solo. Chiacchierano con i residenti quasi fossero parte della comunità, e vivono in una dimensione civile ed umana di quelle che si sognano magari nei grandi agglomerati urbani, in una regione forte di una cultura dell’ospitalità raffinata».
Quindi, anche se il 18 settembre si spegneranno i riflettori sullo straordinario attrattore Volo dell’Angelo, il paese si presenta ai turisti come una destinazione da scegliere in tutti i periodi dell’anno, per una gita fuori porta o per una vacanza autunnale o invernale (del resto, le costruzioni arroccate, i balconi fioriti, ripide scale e scalette, ricordano proprio un presepe napoletano).
«Nei prossimi mesi, conclude Cavuoti, lavoreremo intensamente per chiudere il progetto sulla Via ferrata, due ”percorsi”, che consentiranno di “scalare” le Dolomiti Lucane. Il nostro obiettivo è iniziare i lavori per la prossima primavera. Sarà questo un ulteriore rilancio del territorio, una nuova risorsa onde completare l’offerta per gli amanti dell’avventura e della montagna e allo stesso tempo stiamo cercando di reperire fondi (nonostante i tagli) per “coprire” anche alcune serate invernali, magari in vista del Natale, per offrire ospitalità ed emozioni a 360 gradi, in qualsiasi mese dell’anno e rendere il paese “vivo” come se fosse sempre estate. D’altronde Castelmezzano è un po’ l’emblema dei piccoli comuni italiani, vera spina dorsale dell’Italia, di cui qualcuno ritiene proprio in questi giorni si possa farne a meno».
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