Al Comitato delle Regioni a Bruxelles in discussione documenti su appalti pubblici e politica agricola. Santarsiero: “più importante l’Europa più forti i nostri territori. Emerge l’identità cattolica dell’UE.”

Importanti pareri sono stati approvati nella sessione plenaria del Comitato delle Regioni in corso a Bruxelles e alla quale partecipa, quale membro, Vito Santarsiero, Sindaco di Potenza. Tra questi quello sulla “modernizzazione della politica dell’Unione Europea in materia di appalti pubblici per una maggiore efficienza del mercato Europeo degli appalti.” In tale documento si sottolinea l’importanza della posizione degli enti regionali e locali e delle altre amministrazioni aggiudicatrici in merito alla riduzione dei costi ed alla modernizzazione del mercato europeo degli appalti pubblici, nonché all’esigenza di rendere più semplici e chiare le direttive in materia.Nel documento il Comitato delle Regioni invita la Commissione Europea a favorire la istituzione di Centri di eccellenza nazionali coordinati da un Centro di eccellenza europeo, per aiutare le Amministrazioni aggiudicatrici a realizzare gli obiettivi in materia di innovazione, appalti sociali, sostenibilità ed ambiente. Il ricorso a questi centri non dovrebbe essere obbligatorio e gli Enti locali devono comunque essere liberi di decidere in materia. Chiesto inoltre di incoraggiare il ricorso, da parte degli offerenti a livello nazionale, a un “passaporto per gli appalti pubblici”, tale passaporto proverebbe che un operatore è in possesso delle dichiarazioni e dei documenti giustificativi spesso richiesti dalle amministrazioni aggiudicatrici nel quadro degli appalti pubblici.

Altro elemento di innovazione è la proposta di una nuova procedura che consenta la “scelta del cittadino”. Tale modello offre una soluzione nel caso di appalti nei quali assume rilievo la libertà del cittadino di scegliere una data impresa. In particolare, è questo il caso degli appalti pubblici relativi alla persona. Il documento, che è molto articolato e ricco di proposte, sottolinea che le PMI (Piccole e medie imprese) rappresentano la spina dorsale dell’economia dell’Unione Europea e reputa che un accesso più agevole e più trasparente delle PMI alle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici, sia di cruciale importanza per il mantenimento dell’occupazione. Nel documento, per quanto possibile, si ritiene opportuno eliminare le soglie che vengono imposte alle PMI per la presentazione di una offerta. Inoltre si chiede di mantenere l’attuale suddivisione degli appalti di servizio nelle due categorie A e B.

Nel corso della sessione plenaria si è discusso anche di “Politica di sviluppo dell’Unione europea a sostegno della crescita inclusiva e dello sviluppo sostenibile al fine di potenziare l’impatto della politica di sviluppo della Unione Europea.” In tale documento viene reputata prioritaria “una crescita mirata allo sviluppo umano” e ciò per almeno due ragioni: uno perché in tale modo si corregge la distorsione che ha caratterizzato gli aiuti negli anni precedenti, quando si mettevano in primo piano le dimensioni sociali dello sviluppo, che sono difficili da sostenere senza un progresso economico inclusivo; due perché la crisi si sta ripercuotendo sulla capacità di crescita, di riduzione della povertà e di creazione di posti di lavoro in numerosi Paesi in via di sviluppo. Nel documento è considerata essenziale la lotta contro il cambiamento climatico e al sostegno della biodiversità in tutte le strategie di sviluppo e si considera essenziale il coinvolgimento degli Enti regionali e locali. In particolare è scritto che “per pervenire a Istituzioni più legittime ed efficaci sono essenziali i processi di decentramento .Questo permette infatti di avvicinare il Governo alla cittadinanza e di radicare nella società i valori democratici.”

“L’Europa –ha detto Vito Santarsiero- si conferma una grande opportunità per attuare significative politiche di sviluppo con un ruolo primario dei territori e delle loro risorse, tenendo sempre in dovuta considerazione le emergenze sociali ed ambientali. Rafforzare l’Europa e le politiche europee –ha continuato- significa rafforzare e rendere più stabile anche lo sviluppo dei nostri territori.” Santarsiero ha inoltre considerato particolarmente significativa la dichiarazione del Comitato per “una crescita mirata allo sviluppo umano” che fa riferimento in maniera chiara e diretta alle radici cattoliche di tanta parte dell’Unione Europea.

Altri documenti significativi quello dedicato alle “Azioni per potenziare la reazione europea alle catastrofi” e quello relativo alla “ PAC verso il 2020: rispondere alle future sfide dell’alimentazione, delle risorse naturali e del territorio.”

In quest’ultimo in particolare si considera di fondamentale importanza che la PAC (politica agricola comunitaria) dopo il 2013 continui a svolgere un ruolo di sostegno attivo a favore di standard elevati per i prodotti agricoli europei. L’agricoltura è un comparto di grande importanza per lo sviluppo delle zone rurali d’Europa in quanto fornisce occupazione a quasi 30 milioni di persone. Le zone rurali ricoprono circa il 90% del territorio dell’Unione Europea permettendo di garantire l’approvvigionamento alimentare dei cittadini europei.

Il Comitato ha sottolineato l’importanza dei due pilastri della Politica agricola comunitaria che vanno rafforzati entrambi: 1) quello del sostegno diretto al reddito degli agricoltori per remunerare da un lato le loro attività che generano beni pubblici come la difesa del paesaggio, la tutela dell’ambiente e la sicurezza alimentare e compensare dall’altro i costi per rispettare i più elevati standard dell’UE rispetto a quelli della concorrenza; 2) la promozione dello sviluppo delle zone rurali che deve essere adattato alle specifiche esigenze territoriali.I territori meno favoriti devono poter disporre di strumenti che consentano loro di sviluppare modelli autonomi e di beneficiare, agli occhi dei consumatori, di una differenziazione dei loro prodotti agricoli sui mercati. E’ pertanto essenziale che siano mantenute le misure in vigore per compensare lo svantaggio competitivo delle zone meno favorite e che tutte le zone rurali dell’UE abbiamo accesso a strumenti di valorizzazione e di differenziazione dei loro prodotti sui mercati locali, europei o internazionali.

Nel settore agricolo proposto anche un importante documento sul “Pacchetto Latte” in previsione della estinzione del regime delle quote latte nel 2015 e delle importanti sfide per i produttori lattieri. Il documento affronta tali questioni considerato che l’industria lattiero-casearia riveste una grande importanza nell’Unione Europea ove è previsto che la raccolta di latte crescerà ulteriormente e la lavorazione sarà caratterizzata soprattutto dall’aumento della fabbricazione di formaggio e di prodotti lattiero-caseari freschi per i quali vi saranno sbocchi di mercato sia nell’Unione Europea che nell’esportazione.

Domani mattina primo punto all’ordine del giorno sarà il documento su come “Gestire il dopo rivoluzione nel bacino del Mediterraneo” per il quale la delegazione italiana ha presentato specifici emendamenti. In tale documento sarà chiesta l’attivazione di meccanismi per la concessione della protezione temporanea in caso di afflussi massicci di sfollati nonché la solidarietà sia di carattere finanziario che politico, a favore degli Stati maggiormente interessati da tali fenomeni. Il documento comunque riconosce grande interesse ai cambiamenti sulla sponda meridionale del Mediterraneo e sostiene pienamente il processo di riforma sociale, economica e politica che auspicabilmente porterà una maggiore democratizzazione ed una nuova stabilità in tutti i Paesi interessati.

Sempre domani mattina si discuterà un ulteriore documento sul tema “Una politica europea ambiziosa a favore dei regimi di qualità dei prodotti agricoli”.

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