Gli amici di Greenpeace rilanciano la questione nucleare in Basilicata ed in Italia!

La strategia di riapertura ufficiale della "questione nucleare" in Italia e non più nel segreto dei laboratori paramilitari dove si era voluta confinare dopo il referendum, inizia con il Decreto Scanzano J.co del 2003 e continua, inperturbata, sino ai nostri giorni passando e potenziandosi tra i diversi governi succedutesi nel BelPaese!

Non dimentichiamo, infatti, il passaggio di testimone che Prodi fece a Berlusconi, organizzandogli il "segreto militare" sugli insediamenti tipo il nostro sito. I provvedimenti attuali li conosciamo e la strategia di manipolazione del consenso pure!

Non si contano le trasmissioni televisive e radiofoniche dove vengono fatti passare messaggi tentendi ad "anestetizzare" la percezione del rischio nucleare, così da illudersi ad un ritorno condiviso alla produzione energetica dall’atomo.
Le proteste dei cittadini non passano o al limite vengono descritte come le manifestazioni dei soliti facinorosi che non ragionano … e si meritano l’esercito o i manganelli! La ragione di Stato, innanzi tutto! Non si può, per l’egoismo di quattro abitanti, andare contro
il sacro interesse collettivo nazionale!!!

RIPETIAMO E RIBADIAMO, MAI STANCHI DAL 13 NOVEMBRE 2003, NO AL SITO UNICO, L’ITALIA NON NE HA BISOGNO! – I RIFIUTI VANNO MESSI IN SICUREZZA URGENTEMENTE, LI’ DOVE SONO STATI PRODOTTI O, QUANTO MENO, TRA LE STESSE COMUNITA’!
E’ FOLLE PENSARE DI TRASPORTARLI DA UN SITO ALL’ALTRO ED E’ FOLLE PENSARE CHE CI SIANO NUOVE COMUNITA’, STUPIDE O INCOSCIENTI VERSO I PROPRI FIGLI, CHE POSSANO ACCETTARLI IN MODO "INDOLORE".

La Basilicata ha già contribuito, in termini di ospitalità "nucleare" e tanto basta ed avanza … GRAZIE GREENPEACE!!!!

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