Il lavoro di cittadini volontari sta avendo ottime risultati! (E ritorna l’illusione che anche le istituzioni facciano finalmente il loro dovere nella difesa degli interessi delle popolazioni locali).

 

 Grazie all’azione di Gian Paolo e Antonio, lo storico Lorenzo Quilici si aggiunge alle testimonianze che confermano l’inaccettabile stato di gestione dei rifiuti nucleari nel Centro di Ricerca Nucleare della Trisaia. http://youtu.be/nK619fHguEM Tanto inaccettabile da far passare in secondo piano il grave disprezzo dimostrato con la distruzione di importanti reperti archeologici, conservati pressoché intatti dall’epoca della Magna Grecia sino agli anni ’60, epoca di inizio delle attività del centro. Patrimonio archeologico che avrebbe potuto garantire reddito e maggiore attrattività “turistico-culturale”! 

Il centro si conferma ancora più chiaramente “di interesse strategico-militare”, visto il perdurare ed il rinnovarsi dei “Segreti di Stato” e di essere, di fatto, già “deposito nucleare” … in fase di ampliamento! 

La bonifica?        Dopo le promesse e le belle illustrazioni dei “cronoprogrammi” dei responsabili Sogin, nulla è più dato sapere agli indigeni …   

Auspichiamo che l’invito rivolto da NoScorie Trisaia ai “Primi” cittadini dei comuni confinanti con il Centro sia raccolto quanto prima e si arrivi, molto prima della CELEBRAZIONE del DECENNALE della grande mobilitazione pacifica di Scanzano J.co del 2003 contro le scorie nucleari, ad un nuovo, partecipato, TAVOLO DELLA TRASPARENZA da tenersi nella zona interessata.

http://www.olambientalista.it/itrec-dal-silenzio-di-de-filippo-al-danno-dimmagine-del-metapontino/ 

Altre correlate: http://www.informarexresistere.fr/2013/03/30/italia-nucleare-via-libera-al-pericolo-cemex/#axzz2P41NbbaS

 IndirizzarioNoScorie PM

22 mar (10 giorni fa)

22 mar (10 giorni fa) 

a indirizzariono., Ccn: me

 In occasione del centenario dalla nascita di Dinu Adamesteanu, Domenica 23 marzo 2013, alle ore 10.00,  presso la sala consiliare di Policoro si terrà il convegno a lui dedicato: “Dinu Adamesteanu, l’uomo e l’archeologo”. Seguirà alle ore 17.00, presso il Museo Archeologico Nazionale della Siritide, l’inaugurazione della mostra documentaria e archeologica “Dinu Adamesteanu.
 

Un grande dell’archeologia mondiale che ha effettuato gli studi che lo hanno reso famoso nella nostra “Magna Grecia”.

 Scusate l’apparente “sconnessione” con l’argomento ma leggendo i nomi di alcuni ospiti e pensando all’archeologia mi ritornano in mente alcune problematiche “nucleari” che vorrei evidenziare e, magari, condividere. 

Come non pensare alla nostra storia millenaria e non pensare ai tempi di decadimento della radioattività che ci hanno regalato negli anni ’60 e che ci vogliono dare ancora con i lavori di messa in sicurezza dei rifiuti nucleari che stanno effettuando nel resto d’Italia (a proposito: qualcuno è in grado di dire quali lavori siano stati già realmente effettuati e quali in cantiere alla Trisaia? Il “Tavolo della Trasparenza”, istituito dopo il “risveglio” lucano proprio per dare risposta ai quesiti dei cittadini, è stato cancellato appena il “torpore mentale indotto” è tornato a livelli accettabili)?

E come non pensare, trattando di archeologia in Magna Grecia, alle scritte ed ai messaggi da lasciare ai posteri all’ingresso del sito unico di scorie radioattive che ufficialmente non (?) si costruisce in Basilicata? Questo, infatti, è un’altro dei problemi irrisolti della gestione dei rifiuti nucleari, ovvero come comunicare a chi verrà tra qualche migliaio di anni, la presenza di rifiuti pericolosissimi. Gli archeologi sono tra i pochi studiosi che potrebbero dare indicazioni in tal senso, avendo già interpretato i simboli, le scritte o altre tracce lasciate dai nostri predecessori nei millenni trascorsi.

 Il nome che più di altri attira la mia attenzione è quello di Lorenzo Quilici.

Potrebbe interessare anche qualche altro nome dell'”archeo-politica nazionale ed internazionale” di origine lucana ancora operativo e che certamente avrà avuto qualche responsabilità “politica” nella presenza di scorie nucleari in Basilicata. Ma continuiamo sull’archeologia “applicata” … 

L’illustre e stimato ospite ha effettuato studi sui “SIROI”! 

Argomento scottante e che gli archeologi evitano di trattare poichè … radioattivo!

Magari, rispettando una delle volontà del compianto magistrato Nicola Maria Pace, qualcuno che partecipa ai lavori o altri, potrebbero   provare a chiedere un parere, notizie, il loro destino, ecc. su questi importantissimi e storici manufatti arrivati quasi intatti sino … all’avvento del nucleare lucano.

Magari potrebbe trapelare qualche notizia sui depositi radioattivi già in essere da decenni in Trisaia. Oppure sulle tecniche usate per la “messa in sicurezza” dei rifiuti nucleari in Trisaia …

E perchè no, anche maggiori conoscenze “archeologiche” sul porto di Siris e sui depositi agroalimentari dell’epoca …

 

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