Da qualche giorno è entrato in vigore, completamente, il Decreto del 2 aprile 2008 del Ministro della Salute relativo all’aggiornamento degli elenchi allegati alla legge 11 ottobre 1986, n. 713, in materia di produzione e vendita dei cosmetici.
La norma prende spunto dall’emanazione di alcune direttive della Commissione europea (2007/53/CE, 2007/54/CE e 2007/67/CE).
Il decreto stabilisce, tra l’altro, l’obbligo di etichette più trasparenti per dentifrici e tinture di capelli.
In base alla disposizione molte tinture per capelli devono essere ritirate dal mercato perché contengono sostanze riconosciute come cancerogene, mentre molti dentifrici, specie quelli contenenti tra lo 0,1 e lo 0,15% di fluoruro, devono riportare la dicitura, “CONTROINDICATO PER I BAMBINI”.
Difatti dopo che per anni il fluoro è stato indicato e somministrato a molte generazioni, come un integratore per la crescita “armonica” delle ossa e dei denti dei bambini, da qualche tempo il minerale è individuato come causa di “danni irreparabili e irreversibili”.
Per questo il decreto sancisce che alcune tinture e dentifrici, contenenti le sostanze incriminate, “non possono essere immessi sul mercato dai produttori della Comunità e dagli importatori in essa stabiliti e non possono essere venduti o ceduti al consumatore finale”.
Può succedere, però, che qualche commerciante sbadato abbia nel frattempo dimenticato di togliere dagli scaffali la merce non più vendibile e questa continui ad essere venduta, semmai in offerta, fino al termine delle scorte di magazzino.
Ricordiamo che per le tinture di capelli, oggi tanto di moda, le sostanze che non devono essere presenti sono riportate negli allegati al decreto del ministero entrato da poco in vigore (G.U. n. 125 del 29.5.2008).
L’Adoc invita i consumatori ha fare acquisti accorti e a segnalare alle competenti autorità, NOE dei Carabinieri, alle ASL e a noi, sul sito [email protected], ogni anomalia che si dovesse sui prodotti in commercio.
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