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La nostra posizione attuale, l’uscita dalla maggioranza, è conseguenza di una serie di atti politici e comportamenti che hanno preceduto e sono continuati, poi, fino all’approvazione della finanziaria.

Ad un alleato si può chiedere lealtà ma non la rinuncia alle sue prerogative nella partecipazione alla vita politica-amministrativa, tanto meno imporre una subalternità rispetto ad altre posizioni sui diversi problemi”. Lo ha dichiarato il presidente del gruppo consiliare Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Emilia Simonetti, dopo l’intervento del Presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, il quale ha definito le ragioni politiche alla base della scelta del PRC “tanto nette quanto poco chiare”. La Simonetti ha sottolineato che “il nostro scopo era, a partire dal programma, quello di partecipare, contribuire a trovare le opportune soluzioni a questioni spinose. L’appoggio esterno era un atto di fiducia al fine di costruire un dialogo fruttuoso. Il voto contrario alla manovra finanziaria e la successiva uscita dalla maggioranza di centro-sinistra scaturiscono da alcune motivazioni: le modalità con le quali è stata costruita la Finanziaria, con l’esclusione sistematica di proposte specifiche che, a nostro avviso, erano parte del programma elettorale del centro-sinistra, il mancato riordino delle ASL, delle Comunità Montane e degli altri Enti”. “Restano aperte – ha aggiunto Simonetti – questioni importanti:ambiente, energia, precariato e sanità. Questioni per le quali è necessario progettare nuovi percorsi e adottare nuovi strumenti per fare politica e per amministrare la nostra regione”. “Rivendichiamo – ha ancora detto la consigliera – la piena attuazione di un programma condiviso all’inizio della legislatura. Il nostro non è stato un patto elettorale, ma una chiara assunzione di responsabilità, a partire dai contenuti del programma stesso per arrivare ad un effettivo cambiamento”. “La politica – ha concluso Simonetti – deve fare le sue scelte, le Istituzioni i propri interventi per evitare sprechi, drenaggi di risorse e attività speculative che danneggiano l’economia, i lavoratori e il sistema delle imprese. Bisogna intervenire con nuove norme nell’utilizzo degli incentivi per le attività industriali e rendere appalti, formazione e gestione della cosa pubblica momenti della vita regionale, il più possibile trasparenti”.

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