Presentati ieri sera a Roma, al Grande albergo Parco dei Principi, i grandi vini lucani. Ventotto tra le principali aziende enologiche della Basilicata che producono Aglianico del Vulture Doc, Terre dell’Alta Val D’Agri Doc, vini della zona Matera Doc, Grottino di Roccanova Igt e Basilicata Igt, hanno illustrato e fatto degustare, seguite da 50 esperti dell’Associazione italiana sommelier (Ais), le peculiarità delle loro produzioni abbinate all’enogastronomia lucana.
All’evento, giunto alla terza edizione e curato dal Dipartimento regionale Agricoltura, dall’Ais del Lazio e dall’Azienda di promozione turistica di Basilicata, hanno partecipato oltre mille persone. Per congiungere cultura, arte, paesaggio ed enogastronomia e dare una immagine completa della Basilicata sono, inoltre, state presentate la guida ai ristoranti “La Basilicata è servita” (già presentata nei giorni scorsi a Bari) ed una riproduzione del trittico “Le stagioni del grano”, dipinto negli anni trenta dall’artista lucano Guido Spera. La cerimonia è stata aperta dalla presidente dell’Ais di Roma, Daniela Scrobogna, la quale ha sottolineato che la Basilicata si distingue come una delle realtà emergenti nel Mezzogiorno per quanto riguarda i vini pregiati. Dopo il saluto del presidente delle Cantine di Venosa, Teodoro Palermo, in rappresentanza dei produttori lucani, l’assessore regionale all’Agricoltura, Gaetano Fierro, ha messo in risalto come la crescita qualitativa dei vini accompagnata dalle politiche regionali che hanno portato, tra l’altro, ad una più elevata professionalità degli operatori, abbia fatto ottenere negli ultimi anni due Doc, e precisamente quella delle Terra Alta Val d’Agri e Matera. Fierro ha quindi fatto presente che anche per il Grottino di Roccanova, oggi Igt, si inizia a parlare di ottenimento della Doc “segno che nell’area gli imprenditori intendono impegnarsi ed emergere sui mercati”. Per il neo presidente del Cra (Consiglio nazionale per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), Romualdo Coviello, anche in Basilicata occorre sempre maggiore qualità per sostenere la competizione mondiale e per ottenerla bisogna impegnarsi nella ricerca. Dello stesso avviso si è detto Antonio Rotundo, docente alla Facoltà di Agraria dell’Università di Basilicata, che ha posto l’accento sui progetti che l’Ateneo lucano sta sviluppando sui vitigni di Aglianico del Vulture tesi a completare la selezione clonale con cloni migliorativi. Il direttore regionale della Confagricoltura, Eugenio Tropeano, nell’evidenziare l’ottima campagna 2006 per quanto riguarda i vini lucani ha rilevato come il futuro del settore sia nell’enoturismo “pertanto è positiva la manifestazione odierna – ha detto- in quanto occorre comunicare la qualità del territorio e delle nostre produzioni oltre i confini regionali”. Infine, per Antonio Pilieri, presidente del Centro studi lucani nel mondo di Roma, l’eccellenza dell’agroalimentare lucano e le emergenze turistiche e storico-artistiche hanno bisogno di essere sempre maggiormente divulgate nel Paese “è questa la linea dell’Associazione – ha affermato- che collabora volentieri con le Istituzioni della Basilicata quando ci sono iniziative di spessore come quella organizzata oggi all’Hotel Parco dei Principi”.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.