Si è inventata tutto la donna 30enne che nei giorni scorsi aveva denunciato di essere stata aggredita e violentata, da due giovani italiani appena maggiorenni,in casa sua mercoledì notte. Probabilmente voleva solo attirare l’attenzione del coniuge, che lavora fuori. La donna sarà ora denunciata per calunnia e procurato allarme.

 

Non c’è stata nessuna violenza, si è inventata tutto la donna che nei giorni scorsi aveva chiamato il 113 per denunciare di aver subito una violenza sessuale,  tra le mura della sua abitazione,a Tito, paese dell’hinterland di Potenza
Alla verità la Squadra Mobile è arrivata in poche ore, grazie al lavoro di intelligence coordinato dal sostituto procuratore della Repubblica Anna Gloria Piccini.
Secondo il racconto della donna, due uomini italiani erano entrati in casa e stuprata. La donna, una polacca che vive da tempo a Tito, era stata accompagnata al Pronto soccorso dell’ospedale di Potenza,dove erano sorti i primi dubbi sul suo racconto, in quanto la donna non riportava segni di violenza. A confermarlo anche i medici  che l’avevano visitata.

Come hanno spiegato il Questore Romolo Panico e  il Sostituto Commissario della Squadra mobile Antonio Mennuti, i tabulati telefonici hanno permesso di rintracciare i due giovani,appena maggiorenni, ritenuti responsabili della violenza, i quali immediatamente avevano contestato il racconto della donna. Gli inquirenti  hanno perciò sottoposto ad incalzanti interrogatori la stessa che nel giro di 12 ore  è crollata, confessando che l’incontro a casa in realtà c’era stato, ma non si trattava di violenza, essendo stata lei consenziente. Quanto alle ragioni del suo comportamento, sono al vaglio diverse ipotesi: Probabilmente l’ha fatto per attirare l’attenzione del marito, ma le indagini continuano. La donna dovrà ora rispondere di calunnia e procurato allarme.

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