“L’ultima rilevazione sul lavoro irregolare che registra per la Basilicata un tasso di irregolarità del 20,1 per cento (il terzo negativo tra le regioni del Sud) con 43.600 lavoratori in nero riprova che in Basilicata il sommerso è sempre più una metastasi”. E’ quanto sostiene il segretario generale regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro per il quale “non siamo di fronte ad una novità nel senso che il sindacato ha da tempo lanciato l’allarme e ritiene che il fenomeno sia più consistente di quanto le statistiche riescano a registrare, specie nei settori dell’agricoltura, dei servizi e delle costruzioni. Crediamo, come UIL, innanzitutto, che sia necessario proseguire la battaglia contro l’irregolarità, intensificando i controlli, dotando di maggiori strumenti e di maggior personale le strutture ispettive, per restituire quei diritti negati al più alto numero di lavoratori e lavoratrici e dare così un segnale che l’evasione e la irregolarità contributiva sono una malattia che si può curare. Accade, invece, che secondo dati di qualche mese fa elaborati dall’Ufficio Politiche del Lavoro della Uil nazionale, su dati forniti dal Ministero del Welfare – sottolinea Vaccaro – l’attività ispettiva programmata per il 2009 in Basilicata dai Servizi competenti dello stesso Ministero determinerà un calo del 17,7% rispetto al 2008 quando furono ispezionate 6.682 aziende contro le 5.500 aziende che si prevede di controllare entro la fine dell’ano.
Certamente c’è un problema di qualità nell’intervento Ispettivo, a partire da un efficace coordinamento tra le varie amministrazioni competenti, ma c’è, e rimane, un problema di quantità di controlli che il Ministero sembra sottovalutare.
Ma – continua il segretario della Uil – occorrono, certamente, politiche per rendere competitivo il lavoro regolare e disincentivare il sommerso, anche attraverso la diffusione della cultura della legalità e del rispetto delle regole.
Perché è attraverso questa che si rafforza la garanzia per tutti i soggetti: le imprese per evitare la concorrenza sleale, i lavoratori per non subire una riduzione dei loro diritti e la società, complessivamente, per non convivere nell’insicurezza.
Solo così, facendo “sistema” che si può vincere una battaglia di civiltà e di giustizia sociale.
Infine una riflessione relativa all’enorme quantità delle risorse “recuperate” grazie all’attività ispettiva: mediamente, in un anno, a livello nazionale, si incassano quasi 2 Miliardi di Euro, una cifra pari alla quantità di risorse necessarie a dare risposte alla domanda di ammortizzatori sociali che, proprio in questa fase difficile dell’economia, ci proviene dal mondo del lavoro!”

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