E’ ancora molto scosso e provato, Gianpiero Palazzo, il giovane 19enne di Cerchiara di Calabria, ferito ad una gamba da un cinghiale che aveva aggredito il suo amico, Natalino, rimasto contuso ad una spalla.
Gianpiero è ricoverato nel reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Castrovillari dove il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, è andato a fargli visita, stamani, accompagnato dall’ispettore Farina, del Corpo Forestale dello Stato e da due agenti. Pappaterra oltre a sincerarsi di persona delle condizioni di salute del giovane, ha voluto esprimergli la sua vicinanza e solidarietà. Le sue condizioni di salute, dopo aver ricevuto ben 50 punti di sutura alla gamba “attaccata” dal cinghiale, sono buone. Ma è tenuto sotto osservazione – ha spiegato il dott. Nicola Filomia – per via del rischio infettivo.
Pappaterra, nel salutare anche i genitori di Gianpiero, ha ascoltato il racconto del ragazzo. Di ritorno da Morano Calabro, lui e l’amico si sono fermati a valle del comune di Civita, in un terreno, per raccogliere degli asparagi. L’amico, ad un tratto, è stato aggredito da un cinghiale maschio di oltre 100 kg. Lui, vedendo l’amico in pericolo, sballottato da una parte all’altra dall’animale selvatico, è intervenuto rimediando il morso alla gamba ma riuscendo anche a colpire l’ungulato e a farlo allontanare. Il suo incubo ricorrente, ora, è proprio la scena dell’amico spinto da una parte all’altra dalla potenza del cinghiale.
Sulla dinamica del brutto incidente indagano gli uomini del Corpo Forestale dello Stato che, in stretto contatto con il presidente del Parco, stanno valutando l’accaduto.
«Il Parco ha – ricordato Pappaterra – ha affrontato l’emergenza del sovrappopolamento dei cinghiali con indennizzi agli agricoltori per un milione di euro, misure di prevenzione come le recinzioni dei terreni coltivati, per 700mila euro e, soprattutto, col piano di selezione della specie che ha prodotto sinora 4000 abbattimenti. Ciononostante, nell’area parco, ma anche fuori, gli ungulati conquistano porzioni di territorio, in cerca di cibo, arrecando non pochi danni alle coltivazioni. Ma mai, finora, all’uomo».
Pappaterra si è congedato dal reparto di Ortopedia auspicando un pronto ritorno a casa del giovane aggredito dal cinghiale e offrendo alla famiglia la disponibilità dell’Ente a valutare eventuali misure di sostegno per quanto subito.
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