Non le nego che quest’oggi, dopo aver letto il suo editoriale sul Quotidiano, ho cercato immediatamente il significato del verbo “strumentalizzare”. La sua appare infatti un’accusa verso Fratelli d’Italia, colpevole – a suo avviso –
di utilizzare i giovani protagonisti delle protese di questi giorni contro lo “Sblocca Italia” per un mero interesse partitico e politico.
Urge, per dovere di verità nei confronti dei tanti Lucani che continuano a leggere giornalmente il Quotidiano della Basilicata, qualche piccola precisazione. La faccio innanzitutto da giovane lucano, appassionato da sempre dei movimenti “di piazza” e, cosa questa che conta molto poco, responsabile del movimento giovanile di Fdi-An “Gioventù Nazionale”.
La nostra partecipazione al corteo di sabato è stata spontanea e direi discreta: ci siamo confusi nella “pancia” del corteo e a parte una bandiera, nulla segnalava in maniera particolare la partecipazione di Fratelli d’Italia-An. E’ stato un modo per segnalare all’opinione pubblica, il nostro sostegno a tutti i cittadini e a tutti i movimenti che si oppongono allo stupro di una Terra, rappresentato dal decreto Sblocca Italia.
Non è mia intenzione, insomma, “giustificare” una presenza dovuta. Certamente non sfuggirà a lei, direttrice Serino, e ai suoi lettori che la battaglia del gruppo lucano di Fdi non comincia certo l’altro ieri.
Erano ancora i tempi della nostra militanza all’interno del Popolo delle Libertà e già prendevamo posizione critica – a livello giovanile, partitico e istituzionale – verso il bonus benzina e le zone d’ombra del Memorandum che De Filippo e Viceconte si apprestavano a firmare. Non le sarà sfuggito, inoltre, che da mesi siamo attivi nelle piazze e sul territorio lucano per raccogliere firme a favore delle nostre proposte sul petrolio: aumento delle royalties per le estrazioni già esistenti e che, evidentemente, non possono essere fermate, stop alle nuove estrazioni, riduzione del prezzo della benzina. È proposta, la nostra, non solo protesta. Ma qualcuno non si rassegna a questo, tant’è che le nostre proposte sono ferme in Consiglio, che si rifiuta di discuterle, dallo scorso giugno.
Certamente non fa onore al suo spessore intellettuale il paragone – mi sia consentito un po’ subdolo – tra gli effetti tragici della gestione del petrolio in Lucania e le posizioni che Fdi esprime sull’emigrazione. E’ un tentativo un po’ sempliciotto e, questo sì, strumentale – a cui abbiamo assistito già nelle ultime elezioni amministrative ed europee – di spaventare l’elettorato agitando i fantasmi del razzismo e della xenofobia.
Approcciamo ad ogni fenomeno provando a comprendere gli effetti che esso provoca. Vale per il petrolio in Basilicata come per l’immigrazione clandestina in Italia, che sottopone la nostra Nazione a costi insostenibili dal punto di vista sociale ed economico, per un paese già in crisi.
E non possono essere vendute come vittorie per il Popolo lucano norme che prevedono limiti all’estrazioni petrolifere, tutti da verificare, già previsti nella legislazione precedente (mi riferisco al numero di barili da produrre). Né tanto meno può convincere la trasformazione del bonus carburante da elemosina per la benzina a elemosina per non meglio precisate finalità sociali.
Direttrice, le estrazioni petrolifere in Basilicata riguardano interessi molto più ampi, che non possono essere derubricati a piccoli interessi locali, ma che coinvolgono il tentativo della Ue di rimarcare la propria indipendenza energetica rispetto ai paesi tradizionalmente fornitori di energia. L’incapacità del Pd lucano di gestire relazioni così complesse, è sotto gli occhi di tutti. È il motivo per cui la classe dirigente lucana è passata da “mai più estrazioni” a una grottesca retromarcia, visibile nell’imbarazzo e nell’insicurezza con cui ieri Speranza esponeva i presunti vantaggi per la comunità lucana dello Sblocca Italia.
Ho passato da qualche anno i 18 anni, qualcun altro da un po’ di più: non è un problema di età, ma di verità. E di verità, non di camerieri del potere, ha bisogno il popolo lucano in un momento storico cruciale come questo.
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