“Attendiamo con fiducia i provvedimenti discussi nell’apposito incontro al Dipartimento Regionale all’Agricoltura, ma se non si dovesse porre urgente rimedio al tentativo di scaricare sugli allevatori le conseguenze di una normativa incoerente e confusa, come quella della Direttiva CEE sui Nitrati
relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, non esiteremo – annunciano il Presidente e il Vicepresidente della Copagri di Basilicata, Nicola Minichino e Nicola Manfredelli – a mettere in atto ogni forma di protesta verso le istituzioni e le autorità di controllo, per sottrarre il mondo agricolo dalla vera e propria vessazione cui è sottoposto in queste settimane, con sanzioni e denunce che non lasciano altra alternativa alla chiusura di un rilevante numero di aziende agricole della nostra regione”.
La Copagri respinge con fermezza, l’interpretazione restrittiva e fuorviante della normativa emanata dall’Unione Europea, concepita, è bene ricordarlo, per fronteggiare soprattutto le criticità esistenti nelle regioni ad agricoltura intensiva del Nord Europa, quali la Danimarca o l’Olanda, e che possono valere, sino a un certo punto, per la pianura padana, ma non certamente per le aree di collina e di montagna della nostra regione, dove si praticano forme di allevamento a bassissimo impatto inquinante.
Secondo la Copagri, è necessario applicare la Direttiva Nitrati senza alcuna penalizzazione preconcetta dell’attività agricola e zootecnica, a partire dall’effettiva valutazione sulle cause e sui fattori da considerare fonti inquinanti nelle diverse zone vulnerabili, fino alla semplificazione della documentazione burocratica pretesa dagli organi di controllo.
Nello specifico – fa presente la Copagri – non si comprende come mai, pur essendo ancora in fase di transizione la normativa di recepimento per l’attuazione della Direttiva comunitaria, in Basilicata sia scattata una sorta di azione di polizia nei confronti degli agricoltori, che risulta del tutto ingiustificata anche in considerazione della proroga, seppure contestata dall’UE, prevista dalla Legge di Stabilità dello scorso mese di dicembre, che rimanda al 2014 l’applicazione integrale della normativa.
Oltre alla ridefinizione delle zone considerate vulnerabili ai sensi della Direttiva, la Copagri, unitamente alle altre Organizzazioni agricole ed all’Associazione Allevatori, ha sollecitato la Regione Basilicata ad adottare una specifica deliberazione per definire con precisione, le Linee guida da seguire nel monitoraggio e nel controllo delle fonti di inquinamento da nitrati, non dimenticando che l’agricoltura, rimane un fondamentale fattore di presidio del territorio e di tutela ambientale.
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