Il controllo di Sviluppo Italia Basilicata potrebbe passare a breve nelle mani della Regione. La cessione a titolo gratuito delle società regionali facenti capo a Sviluppo Italia alle rispettive Regioni è infatti una delle ipotesi previste dalla legge finanziaria 2007 per la riorganizzazione della nuova Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa. Nei giorni scorsi a Roma il tema è stato al centro di un vertice tra le confederazioni nazionali e regionali di Cgil, Cisl e Uil, le federazioni di categoria e le rappresentanze sindacali aziendali. "La ventilata regionalizzazione di Sviluppo Italia Basilicata – sostiene il segretario generale della Cisl lucana, Nino Falotico – non può prescindere da un sereno e articolato confronto sul nuovo piano industriale tra governo, conferenza Stato-Regioni e parti sociali per evitare che l'azienda venga svuotata delle sue riconosciute potenzialità e del notevole patrimonio di professionalità consolidato nel tempo. È necessario arrivare ad un protocollo su obiettivi chiari e condivisi". "La riorganizzazione della rete regionale di Sviluppo Italia – prosegue il capo della Cisl lucana – deve essere inquadrata nella più complessiva revisione del sistema d'incentivazione d'impresa. Noi pensiamo che un'agenzia a forte vocazione territoriale possa svolgere con efficacia la funzione di anello di collegamento tra il territorio, con le sue risorse e le sue vocazioni, e i potenziali investitori nazionali ed esteri che potrebbero trovare in Basilicata condizioni localizzative ideali. A tal riguardo riteniamo necessario convocare uno specifico tavolo presso la Regione Basilicata al fine di affrontare in termini preventivi, rispetto al confronto nazionale, le conseguenti problematiche che scaturiscono dal processo di riorganizzazione avviato dal governo Prodi". "Nelle more – conclude Falotico – particolare attenzione dovrà essere dedicata alla salvaguardia dei livelli occupazionali, tutelando compiutamente sia il lavoratori a tempo indeterminato che quelli precari, a partire dai contratti in scadenza nel mese di giugno per i quali chiediamo che la proroga".
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