A rischio 250 imprese in Basilicata su 5 mila imprese del settore in Italia per il mancato adeguamento delle tariffe per la revisione degli autoveicoli. La sospensione da parte del Consiglio di stato del decreto previsto dalla Finanziaria 2007 sull'adeguamento delle tariffe.per la revisione degli autoveicoli mette a rischio la sopravvivenza di oltre 5 mila aziende del settore in tutt’Italia e oltre 250 aziende i Basilicata.E’ quanto lamenta Leonardo Montemurro Segretario Regionale Cna Basilicata.”Il Consiglio di stato, ricorda Montemurro, «contesta, sia dal punto di vista formale sia tecnico i dati forniti dal ministero dei trasporti giustificativi dell’aumento delle tariffe di revisione in base a uno studio della motorizzazione civile sui costi dei centri di revisione». Secondo la Cna «i centri privati di revisione stanno pagando sulla propria pelle un servizio reso al cittadino;infatti, incassano 25,85 euro per ogni revisione, una tariffa ferma dal 1999, di gran lunga inferiore alla tariffa media europea che supera i 50 euro e, comunque, insufficiente a coprire il costo del servizio e a garantire la qualità della prestazione». Lo studio elaborato dalla motorizzazione civile per l'adeguamento della tariffa, ricorda, «teneva conto inoltre dei costi del 2004 e oggi, nel 2007, è già ampiamente superato e necessiterebbe di un'ulteriore revisione per allineare la tariffa italiana alla mediaeuropea». Montemurro, in tempi davvero duri per la sicurezza stradale, continuamente nel mirino per le stragi del sabato sera, fa notare: «La revisione è un importante strumento a tutela della sicurezza stradale e riconoscere il giusto compenso vuoi dire garantire la qualità della prestazione». Sotto accusa secondo il Segretario Regionale Cna anche l'eccessiva burocrazia. «L'introduzione di attrezzature e strumenti informatici, spesso ridondanti, per effettuare le revisioni ha comportato un notevole aggravio di costi e reso l'attività notevolmente più impegnativa rispetto al 1999 ;finora i nostri centri hanno fatto fronte a questo impegno nonostante l'indifferenza delle istituzioni, ma ormai da tempo non ci sono più margini: o si adeguano le prestazioni al compenso percepito o si sarà costretti, nostro malgrado, a chiudere le attività».Solo per effetto dell'inflazione conclude Montemurro gli imprenditori del comparto hanno perso oltre 400 milioni di euro, se poi consideriamo l'aumento dei costi sono oltre 960 i milioni di euro persi dal 1998 al 2007». Matera,22 marzo 2007 CNA MATERA
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