Ritiro delle procedure di mobilità, ripresa della produzione, apertura di un tavolo di confronto per definire la gestione delle produzioni e delle attività lavorative.
Queste in sintesi le richieste che Fim, Fiom e Uilm porteranno domani al tavolo sulla vertenza Lasme in programma al ministero dello Sviluppo economico. Oggi pomeriggio a Roma presso la sede nazionale della Flm si è tenuto un vertice preparatorio di Fim, Fiom e Uilm per definire una strategia comune in vista del difficile tavolo negoziale che si apre domani. Per il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, ed il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga, entrambi presenti alla riunione, "si tratta di una positiva impostazione per affrontare in maniera determinata la trattativa di domani, su questa base pensiamo che vi siano le condizioni per giungere ad una intesa positiva tra le parti. Nel corso della riunione la delegazione ligure di Fim, Fiom e Uilm ha espresso la propria solidarietà ai colleghi lucani, solidarietà, commentano Falotico e Zenga, che "tiene conto del ripristino delle produzioni di Melfi e contemporaneamente dell’attuazione dell’accordo di programma sottoscritto nel 2007 per lo stabilmento ligure". Proprio questo accordo è per Falotico e Zenga "un esempio che va preso a riferimento dalle nostre istituzioni locali, a partire dalla regione Basilicata". Nel corso dell’incontro è stata anche ribadita la necessità di una strategia più complessiva sulla componentistica e sulle produzioni della Fiat che consenta di affrontare le problematiche in termini preventivi. "I dati sul fatturato – sostengono Falotico e Zenga – testimoniano che la crisi della Lasme arriva da lontano se è vero che da almeno un paio di anni quello che non si produce più a Melfi viene sistematicamente prodotto a Chiavari".
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