In data 6 maggio, le Organizzazioni sindacali di categoria FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILTEC-UIL, hanno incontrato i vertici di Acquedotto Lucano, a seguito di una richiesta inoltrata, perché preoccupate per la rilevanza mediatica data ad alcune vicende accadute nell’ambito del Consiglio di Amministrazione.
L’incontro aveva la finalità di chiarire la situazione finanziaria dell’azienda, già esaminata in precedenti incontri, nonché la verifica dei risultati conseguiti in relazione alle azioni mirate al recupero crediti, non solo rispetto alle morosità soprattutto commerciali, ma anche dei crediti vantati da altri soggetti, tra cui anche la Regione Basilicata.
La Presidente Rosa Gentile ha dettagliato la situazione relativa al bilancio aziendale che risulta sostanzialmente in equilibrio in quanto i costi complessivi sono compensati dai crediti che risultano iscritti in bilancio, di cui ben 29 milioni di Euro dovuti dalla Regione Basilicata che è anche socio di maggioranza di Acquedotto Lucano.
La situazione però risulta essere molto delicata perché la liquidità corrente e quella a breve, potrebbe non consentire il pagamento delle retribuzioni ai dipendenti alle scadenze previste, ne tantomeno il pagamento dei fornitori e delle imprese appaltatrici.
L’annuncio fatto dal socio di maggioranza, che parla di prevedere l’Amministratore Unico, figura richiesta da noi da tempo, ancor prima che vi siano le condizioni formali per istituirla, determina un vincolo che di fatto blocca anche la gestione ordinaria di Acquedotto Lucano, limitando ogni atto che comporti un impegno di spesa per la società. Tutto quanto finora enunciato determina l’impossibilità ad attivare linee di credito bancario a condizioni ordinarie di mercato, ma pagando invece tassi di interesse notevolmente superiori a quelli di mercato sui mutui attivati o rinegoziati, producendo un appesantimento ulteriore della già delicata situazione finanziaria.
Auspichiamo che il Presidente Pittella, in qualità di socio di maggioranza valuti la posizione di Acquedotto Lucano e, in questa fase delicata, si attivi per favorire le condizioni minime di garanzia finanziaria, che servono a far fronte alle esigenze aziendali “ordinarie” tra cui rientra a nostro avviso anche il pagamento della retribuzione ai dipendenti.
Riteniamo inoltre che tale “sensibilità” venga fatta propria e manifestata anche dai Sindaci dei Comuni Lucani, in quanto tutti soci di quest’azienda, dimostrando in tal modo un interesse reale verso il servizio che Acquedotto Lucano gestisce.
Per fermare questa emergenza e soprattutto per non far precipitare la situazione già molto delicata, come organizzazioni sindacali di categoria chiediamo il coinvolgimento diretto dei livelli confederali regionali nell’opera di sensibilizzazione e di assunzione di responsabilità del socio di maggioranza.
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