Una Consulta per l’Automotive di San Nicola di Melfi da affiancare a quella nazionale insediata nell’ottobre scorso al Ministero per lo Sviluppo Economico con Fiat, Anfia – associazione a cui fa capo la filiera dell’auto – e Ancma, sigla dei produttori delle due ruote:
è l’idea del segretario regionale della UIL lucana Carmine Vaccaro per “dare gambe e rafforzare l’iniziativa della UILM, rilanciata in occasione del recente direttivo delle aziende dell’indotto, che prevede la costituzione di una task force sull’indotto che si occupi subito delle due vertenze oggi aperte (Incomes ed Irma) e per governare questa fase delicata segnata da cambi e perdite di commesse ed arrivo di nuovi player in Basilicata con occhi aperti a scongiurare perdite di posti di lavoro e per creare nuove opportunità legandole anche alla ricerca di cui parla il Governatore Pittella”.
Nel sottolineare che il gruppo della Consulta Nazionale per l’Automotive dedicato nello specifico ai temi della competitivita’ industriale, sta affrontando le tematiche relative alla produzione automotive italiana, alle problematiche della componentistica e alle prospettive legate ad una mobilita’ piu’ sostenibile, Vaccaro sostiene che ci sono aspetti delle misure per il settore approvate recentemente dal Governo e contenute nel dl Destinazione Italia (dal credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo alla garanzia per i finanziamenti Bei, ai progetti di innovazione industriale), nonche’ l’intenzione di utilizzare in misura rafforzata strumenti gia’ esistenti, come il Fondo Crescita Sostenibile e gli interventi per la diffusione del metano nella rete distribuzione carburanti, che hanno ricadute dirette sul futuro del’indotto della Sata di Melfi. C’è poi tutta la partita della ricerca e dello sviluppo che da noi ha specificità nel Campus Tecnologico che si vorrebbe rendere operativo in primavera.
Secondo il segretario della UIL “la Consulta diventa perciò uno strumento di rilievo da una parte per affrontare questioni tecnico-operative e dall’altra per prepararsi ad affrontare la competizione estera e mondiale che, non va sottovalutato, registra un veicolo su due nel mondo oggi assemblato in Asia con la Cina diventata stabilmente il più grande mercato mondiale di auto. E’ questo lo scenario che i produttori italiani di componentistica non possono perdere di vista. Vogliamo incalzare Confindustria Basilicata a fare di più e meglio per reggere la sfida lanciata dal nuovo Gruppo FCA che conferma nello stabilimento di Melfi l’avamposto italiano del mercato globale. Su questo anche l’istituzione regionale e la politica regionale, specie dopo la “sferzata” di Renzi sul futuro dell’industria automobilistica italiana – conclude Vaccaro – non possono continuare a disinteressarsi.
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