Si è conclusa nella nottata di ieri in Regione Basilicata l’intrigata vicenda della Cutolo di Rionero in V./Atella con la sottoscrizione di un verbale di accordo che prevede, in data odierna, la ripresa produttiva con la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali. La UIL, nell’esprimere il proprio rammarico per l’atteggiamento di irresponsabilità diffusa mostrata da alcuni protagonisti di questa vicenda, ha sottoscritto l’accordo per rispetto dei lavoratori e degli interlocutori istituzionali, cercando così di non lasciare nulla di intentato per salvare il sito produttivo di Atella e garantire un futuro ai lavoratori.

Senza accordo, è certo, avremmo dato l’alibi all’azienda di procedere senza alcun ostacolo e confronto con le organizzazioni sindacali. La vertenza, tra le più anomale a cui abbiamo partecipato per le grandi influenze e interferenze della politica, è stata lunga e difficile con contorni che hanno rasentato il grottesco. La conclusione della vicenda ci ha dato la certezza che i conservatori non possono pensare di mettere in campo nuove modalità di fare sindacato o nuovi metodi creativi che si sono dimostrati poco pratici e non funzionali alla risoluzione della vertenza in tempi brevi.

La correttezza, la trasparenza e il ruolo di ognuno impongono a chi fa trattative su mandato dei lavoratori (facendo assumere impegni alla controparte sulle richieste degli stessi) di essere conseguenziali e di firmare gli accordi. E’ forse questo il senso di responsabilità? O è questa la tanto decantata nuova democrazia? La verità è che il detto antico “la paura ti rende prigioniero, il coraggio ti rende libero” è oggi più attuale di ieri.

Sono stati consumati tutti gli sforzi per far avanzare il negoziato e per arrivare al tavolo regionale nelle migliori condizioni per chiudere un accordo dignitoso capace di salvare lo stabilimento e i posti di lavoro. Se qualcuno considera l’accordo sottoscritto non rispondente a tutte le aspettative dei lavoratori, la Uil lo ritiene funzionale e propedeutico per dare una prospettiva di ripresa all’economia che ruota intorno all’Azienda Cutolo.

Inoltre, la firma del verbale, è servito anche a smascherare chi si batte per salvare l’attività produttiva e chi è interessato a fare altro. Il vero e primario obiettivo della UIL, in questo momento di drammatica crisi del mondo industriale, rimane sempre quello di “mantenere le fabbriche aperte” per dare speranze e prospettive ai cittadini, agli uomini e alle donne del nostro territorio.

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