Una specie di partita a ping-pong, dove da un lato ci sono i consiglieri comunali che attaccano l’operato dell’Azienda e dall’altro la direzione di ACTA S.p.A. che si difende sostenendo che questa è una realtà solida.
In queste dispute tra politici, il sindacato non ci sta e non vuole starci.
La UIL di Basilicata chiede, con forza, di abbassare i toni e di pensare da subito a risollevare le sorti del servizio pubblico per la gestione dei rifiuti perché né Potenza, né i suoi cittadini meritano di continuare a vedere quello che sta succedendo da qualche tempo a questa parte; le continue emergenze rifiuti che sistematicamente mettono in crisi la nostra città ed i lavoratori dell’ ACTA che tra tonnellate di spazzatura e rottami di automezzi devono fare anche i conti con la politica che non perde occasione di attaccare l’operato dell’ azienda che con tante difficoltà, soprattutto economiche, lavora quotidianamente per tenere pulita la città.
A questo va aggiunto lo spreco di denaro, servito negli ultimi tempi per noleggiare vari automezzi per la raccolta dei rifiuti, risorse che potevano essere sicuramente utilizzate per l’acquisto di qualche macchina, magari anche usata.E’ ormai voce diffusa, che i vertici dell’ACTA hanno in mente di noleggiare macchine autospazzatrici da qualche ditta privata pur avendo nell’autorimessa sei di queste macchine di proprietà di cui alcune ferme per manutenzione.
Quanto costerebbe questa operazione? Ne vale veramente la pena fittare i mezzi, anziché acquistarli? La colpa di queste manovre finanziarie errate è di chi le mette in opera o di chi lo permette?
A queste domande cerchiamo una risposta da tutti gli amministratori, sindaco in primis, giunta e l’intero consiglio comunale.
A questi uomini politici, che poi sono gli stessi che nella sera del 29 dicembre 2009, hanno trasformato in tutta fretta l’ ACTA in una S.p.A., chiediamo di fare mea-culpa e cominciare a pensare seriamente di fare un passo indietro valutando di ricostituire la vecchia azienda speciale, eliminando così ogni rischio per i nostri lavoratori di rimanere senza lavoro in caso di fallimento, come è già successo a Foggia e sta succedendo a Palermo. Alla politica tutta, chiediamo di cominciare da subito a mettere in atto il piano Conai per la raccolta porta a porta per far balzare la misera raccolta differenziata attuale, a livelli alti in termini percentuali, obiettivo già raggiunto da piccoli comuni della nostra regione e da città capoluogo di altre realtà regionali.
I finanziamenti sono ancora fermi negli uffici della regione Basilicata ma ancora si continua a lavorare con metodo stile anni ottanta, con conferimento in discarica che nuoce all’ ambiente e alle casse del comune di Potenza e alle tasche dei cittadini, con costi elevati tra stazione di trasferenza e discariche gestite da imprenditori privati che impongono prezzi da capogiro per smaltire una tonnellata di rifiuti.
Poi, ancora, c’è qualche corvo nella politica cittadina, che a tutto questo, spande la voce di una possibile privatizzazione dell’ACTA, alla faccia del referendum popolare del giugno 2011 e della sentenza della Corte Costituzionale dello scorso luglio.
A questo il sindacato non ci sta; una eventuale privatizzazione, sarebbe deleteria per la qualità del servizio pubblico, oltre alle ricadute che potrebbero esserci sui livelli occupazionali, mettendo a rischio il bene di tante famiglie di lavoratori che da anni si occupano dell’igiene della città. Al comune di Potenza, chiediamo un incontro urgente, come già fatto dalla nostra organizzazione di categoria Uiltrasporti, per discutere del futuro dell’ ACTA, e sistemare al meglio la questione per continuare ad avere in città una azienda tutta pubblica e soprattutto sana.
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