“Da tempo l’Ugl denunciava anomalie su spreco risorse pubbliche da parte del Comune di Potenza ma si è fatto ‘orecchie da mercante’. Partivamo da dati concreti, dalla vicenda di 21 lavoratori precari del Co.Tra.B. i quali chiedevano che il loro rapporto di lavoro fosse regolarizzato dopo anni di precariato, ottenendo in cambio sospensione dall’azienda. E già da questa vicenda, il Comune di Potenza si costituì parte civile. In un esposto/denuncia inviata alla procura generale della Corte dei conti, alla Corte dei Conti di Basilicata e alla Procura della Repubblica di Potenza l’Ugl sollecitava a valutare se l’ingente impegno di spesa per la costituzione in giudizio del Comune di Potenza fosse giustificata o giustificabile sul piano del perseguimento di un interesse pubblico ovvero, sottenda alla difesa di interessi privati”.

Lo ribadisce il segretario regionale dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi su quanto oggi sta’ attraversando il Comune di Potenza.

Per il sindacalista, “oggi alla Magistratura chiediamo di andare avanti e punire i colpevoli di questi ammanchi economici della gestione pubblica per il Comune di Potenza. Siamo fiduciosi, non è giusto che paghi solo ed esclusivamente il povero cittadino per danni che i politici hanno creato sperperando denaro pubblico. Plaudiamo all’operato delle forze di Polizia nell’emettere dei decreti di perquisizione soprattutto avendo ricevuto ben poca collaborazione rispetto alla mole degli atti in possesso dell’amministrazione comunale, e soprattutto pochissime fatture. L’Ugl – continua il segretario Tancredi – già da tempi non sospetti denunciò anomalie tra Comune e Co.Tra.B.: in bilico c’erano oltre 13 milioni di euro in base ai chilometri percorsi, si evidenziava che ogni tre o quattro turni al giorno gli impianti fissi non venivano comandati ed almeno due o tre corse non venivano effettuate per mancanza di personale e di automezzi; per tal motivo la costante erogazione degli stessi importi al Co.Tra.B. concretizzava un illecito erariale poiché l’omesso controllo da parte del comune consentiva l’erogazione di danaro pubblico senza che vi fosse corrispondenza col servizio effettivamente prestato verificabile tramite i turni del personale o i fogli di marcia. E già da lì – conclude Tancredi – denunciavamo che laddove il comune dovette invece pagare il Co.Tra.B. per quanto previsto nel contratto di servizio, si obiettava che il Co.Tra.B. riceveva denaro nonostante la previsione dell’obbligo di mantenimento in servizio di 105 unità. Allora, sia fatta chiarezza a partire da questo Ente, la Magistratura vada avanti anche sulle innumerevoli denunce fatte dall’Ugl per presunte irregolarità, si cerchino tutte le responsabilità e assicurare i colpevoli alla giustizia”.

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