“In tanti anni di attività sindacale mai avevo visto un atteggiamento così ipocrita e falso da parte di una multinazionale, che tratta i lucani, le sue istituzioni e forze sociali come dei bambini a cui si può raccontare tutto e il contrario di tutto.     

Lo stesso Presidente Pittella, a cui certo non dobbiamo insegnare nulla, non si presti a questo gioco da illusionisti”. Così dichiara Alessandro Genovesi, Segretario Generale della Cgil Basilicata.

“Innanzitutto occorre ristabilire un minimo di verità: gli investimenti della Total sono molto inferiori al dichiarato, in quanto – rispetto al circa miliardo e tre cento milioni di cui alle Delibere CIPE – i diversi appalti sono stati tutti assegnati con ribassi enormi, quasi scandalosi (tra il 30 e 40% in meno, in media). Quindi se è vero che sono circa 115 i lavoratori lucani che stanno operando (in appalto, visto che solo 50 sono gli assunti Total sui 70 annunciati per questa fase) e’ perché, contro l’esplicita indicazione di Total che ha fatto di tutto per impedirlo, Cgil, Cisl e Uil di categoria hanno sottoscritto un accordo sindacale con la ditta Aleandri, primo esecutore dei lavori edili a Tempa Rossa, in cui ci si impegnava ad assumere almeno l’80% di maestranze locali. Quel vincolo ad assumere almeno l’80% di lucani che, come Sindacato, stiamo chiedendo da mesi di inserire in un nuovo Contratto di Sito con Total e i suoi general contractor. E su cui la stessa Regione si è più volte impegnata, per dare concretezza alle linee guida votate ed assunte in Commissione Regionale per l’occupazione dall’allora assessore Pittella. Anche perché, mentre non ci sono accordi scritti, non ci sono impegni esigibili e trasparenti, ne tanto meno Tavoli istituzionali con le forze sociali (un impegno preso dallo stesso Presidente e su cui attendiamo ancora), l’Adecco continua a selezionare operai specializzati non lucani per nome e conto della Tecnimont, il general contractor che costruirà il Centro Oli vero e proprio”.

“A questo punto vanno messe tutte le carte sul tavolo, per evitare che le possibili 1300 assunzioni per la costruzione del Centro Oli si riducano a poche decine, intermediate dalla politica, senza trasparenza e attraverso la degenerata pratica delle raccomandazioni. Poche briciole “gentilmente concesse” dalla Total, più padrone che ospite in Basilicata”.

“In conclusione: se il Presidente e la Giunta hanno capito che vi sono spazi diversi o un possibile diverso atteggiamento della Total verso la Basilicata (ricordando tutti con quanta arroganza sono venuti all’unico incontro in Regione e la beffa dei cento giovani lucani selezionati su tre mila e poi nemmeno assunti tutti), facciano quanto si sono impegnati a fare pubblicamente. Portino Total ed i General Contractor al tavolo delle parti sociali per un accordo sulla falsariga dell’Eni, indicando tempi, modalità e quantità occupazionali, con il vincolo esigibile e verificabile sull’80% oggi, dell’applicazione delle clausole sociali e ambientali per quando andrà in funzione in Centro Oli oltre che per la valorizzazione e crescita delle imprese locali. Le chiacchiere le porta via il vento, così come le false promesse e la propaganda”.

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