La nuova TASI comporterà una spesa media per le famiglie di Potenza di 73 euro in più rispetto all’IMU per le case categoria A/2 e di 48 euro in più per le case categoria A/3.
Senza Irpef l’ammontare medio a famiglia varia da 1.044 euro (A/2) a 689 euro (A/3) e con l’Irpef da 1.196 euro (A/2) a 790 euro (A/3). È quanto emerge dalla simulazione effettuato dal Servizio politiche territoriali della Uil. Con le decisioni prese dal Governo con il Decreto sulla TASI, sulla prima casa, anche con eventuali detrazioni, il rischio – sottolinea la Uil – è che a “passare alla cassa” per pagare siano anche i 2,5 milioni di contribuenti “esenti IMU”, che non avevano pagato l’imposta nel 2012.
Inoltre, per oltre 10,5 milioni di contribuenti (il 50% del totale), residenti in uno degli oltre 5.600 Comuni che avevano l’aliquota IMU al 4%, la TASI rischia di essere più pesante della stessa IMU.
Tra l’altro, con la decisione di aggiungere un’addizionale (tra lo 0,1 per mille e lo 0,8 per mille) sulle aliquote massime della TASI, da dirottare esclusivamente alle detrazioni, il rischio è che i Comuni siano spinti a portare al massimo le aliquote di riferimento.
Questa operazione porterebbe un extra gettito di 1,4 miliardi di euro, con un beneficio di soli 63 euro medi per le detrazioni.
Nelle nostre simulazioni, commenta la Uil, per la prima casa, si parte da un gettito medio di 135 euro (198 euro senza detrazioni), senza addizionale aggiuntiva, ai 198 euro (261 euro senza detrazioni), con l’aliquota massima al 3,3 per mille.
Mentre, per le seconde case, si può arrivare ad aumenti del 7,6% (64 euro), nel caso si applicasse l’aliquota dell’11,4 per mille. Infatti, si passerebbe dagli 837 euro dell’IMU del 2013 ai 901 euro del combinato disposto IMU più TASI.
L’addizionale aggiuntiva – per la Uil – è soltanto l’antipasto di quello che potrà succedere nel 2015, quando l’aliquota massima della TASI potrà arrivare al 6 per mille.
«”Il peso dell’IMU e delle Addizionali Comunali IRPEF, pari al 13,1% sul totale del gettito dell’IRPEF nazionale – commenta il segretario regionale della Uil Carmine Vaccaro – è un dato significativo che riporta d’attualità il tema del federalismo fiscale e della rilevanza che ha a livello locale la partita per un fisco più equo. Oggi – aggiunge – il territorio ha la facoltà concreta di attuare le misure coerenti con l’obiettivo di far pagare di più chi ha di più, attraverso un mix di interventi sulle imposte, sull’intensificazione della lotta all’irregolarità fiscale e lavorativa, con la riqualificazione della spesa pubblica degli Enti Locali”. Noi – Vaccaro – insistiamo con il rivedere la tassazione sulla casa nell’ambito della revisione complessiva del federalismo fiscale. Sul fisco locale, continua il segretario UIL, servono certezze, perché con cambi di nome, di regole di scadenze, oltre che ad aumentare il peso fiscale si disorientano i contribuenti, partendo dal peso dell’IMU e delle Addizionali Comunali IRPEF che in Basilicata (246mila contribuenti) è pari al 13,1% sul totale del gettito dell’IRPEF nazionale».
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