Lavoratori pubblici di CGIL e UIL Basilicata a Roma per la grande manifestazione di Roma contro le misure della Spending Review.Centinaia di lavoratori pubblici di Cgil e Uil sono partiti questa mattina dalla Basilicata alla volta di Roma per partecipare alla grande manifestazione nazionale di protesta contro le misure della cosiddetta spending review
che colpiscono ancora una volta il Paese, il suo sistema di protezione sociale, i diritti di cittadinanza, i giovani, i pensionati.Il taglio dei servizi pubblici, la riduzione del personale, la contrazione dei diritti del lavoro, il licenziamento dei precari, l’indebolimento della ricerca e della cultura si abbatteranno drammaticamente e ancor di più proprio su chi ha già pagato fin troppo gli effetti di questa crisi, mentre si lasciano indisturbate le grandi ricchezze e i patrimoni, gli evasori, i corruttori ed il malaffare.La “spending review” del Governo, in assoluta coerenza con l’impostazione dei provvedimenti precedenti, consegna a tutti noi, al Paese, un’idea malsana che, lungi dal voler riformare, riorganizzare, migliorare l’azione pubblica, gli interventi governativi persegue alla ridefinizione del sistema, il ridisegno del welfare attraverso un nuovo rapporto fra cittadini e diritti, fra bisogni e tutele, fra pubblico e privato in cui a pagare sono lavoratori, pensionati, giovani, disoccupati.Anche in Basilicata, sottolineano Alessandro Genovesi, Segretario Generale Cgil Basilicata e Carmine Vaccaro, Segretario Generale Uil Basilicata, sono a rischio mobilità oltre 800 lavoratori, senza contare i lavoratori delle ditte private che gestiscono I servizi mensa, pulizie, etc. A questo si deve aggiungere la serie di gravi ripercussioni sulla qualità dei servizi erogati alle persone. Per questo riteniamo necessario mantenere alta la tensione e la mobilitazione sulla questione. Lo sciopero generale di oggi, hanno chiosato Genovesi e Vaccaro, è anche occasione per rilanciare l’idea di riorganizzazione e valorizzazione del lavoro pubblico che in risposta agli effetti devastanti della crisi in atto: rimettenndo al centro i cittadini, i giovani, i pensionati, i precari e i disoccupati, i loro bisogni, la loro maggiore richiesta di tutela e protezione sociale.
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