Circa un migliaio di pensionati lucani sono scesi in piazza per protestare contro gli ultimi provvedimenti del governo centrale, in particolare la norma sugli ASSEGNI SOCIALI. Dal 1° gennaio 2009
– sottolineano i segretari generali dei pensionati di CGIL CISL UIL, Maria Lorusso, Vincenzo Pardi e Mario Capece- se non saranno apportate modifiche sostanziali al Senato per avere titolo all’assegno sociale gli aventi diritto (tutti italiani e stranieri) dovranno dimostrare di avere, oltre ai requisiti dell’età e del reddito anche almeno 10 anni di lavoro coperto da contribuzione nel territorio nazionale.
La norma infatti, se non venisse modificata, cancellerebbe l’unica misura di carattere assistenziale prevista per gli anziani ultrasessantacinquenni che versano in condizioni di indigenza, in particolare la norma riguarderebbe il 65% di donne.
Grazie alla mobilitazione dei Sindacati dei pensionati di CGIL CISL UIL il governo fa marcia indietro, con un emendamento alla manovra in senato per eliminare il taglio indiscriminato agli assegni sociali.
I pensionati, -continuano Maria Lorusso, Vincenzo Pardi e Mario Capace- saranno vigili e sosterranno le loro richieste con la mobilitazione.
Durante il SIT-IN in Piazza Mario Pagano a Potenza una delegazione di pensionati guidata dai leader delle tre organizzazioni è stata ricevuta dal Prefetto, ed ha rappresentato la condizione di disagio della popolazione anziana dovuta: alla erosione del potere d’acquisto delle pensioni, alla insensibilità delle amministrazioni in tema di fiscalità locale, all’aumento di prezzi dei beni di prima necessità, all’aumento indiscriminato delle tariffe in particolare l’aumento retroattivo delle utenze domestiche relative all’acqua.
La delegazione ha chiesto al Prefetto un intervento nei confronti del governo centrale per: l’apertura immediata del tavolo di confronto tra governo e sindacati per verificare l’andamento dei redditi da pensione, la riapertura dell’ITER parlamentare per l’approvazione della legge Nazionale sulla NON AUTOSUFFICIENZA.
Un intervento è stato chiesto anche nei confronti della Giunta regionale di Basilicata per: la istituzione del Fondo integrativo regionale sulla non autosufficienza, l’abbattimento delle liste di attesa per la diagnostica di alcune patologie importanti, oltre ad interventi risolutivi attraverso la costruzione di un tavolo di confronto con i sindaci, le associazioni dei consumatori, associazioni del commercio, associazioni degli imprenditori agricoli, autorità dell’energia e del gas, per calmierare i prezzi dei prodotti alimentari di prima necessità (pane, pasta, olio, carne, latte, riso ecc.) e ridurre le tariffe (acqua, gas, energia ecc.).
Inoltre. -conclude la nota delle segreterie unitarie dei pensionati di CGI CISL UIL- per sensibilizzare le Istituzioni Locali è stata avviata una raccolta di firme per chiedere la riduzione del canone e della tariffa dell’acqua per le fasce più deboli e bisognose della popolazione.
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