Si è tenuta a partire dalle ore 16.00, presso la sala Melville di Genzano di Lucania un convegno sul completamento dello schema idrico Basento-Bradano, rilevanza infrastrutturale, ricadute occupazionali, sviluppo locale della filiera agricola ed agroalimentare

L’iniziativa, si colloca all’interno di una riflessione più ampia sulle ricadute positive sia nel campo infrastrutturale sia nel campo dell’agroindustria dell’opera che porterà il sistema idrico regionale a crescere da 80.000 a 100.000 ettari irrigui.

Questi numeri lasciano intendere due grandi risvolti positivi per l’economia della regione, a partire dalle ricadute occupazionali legate all’esecuzione dei cantieri infrastrutturali e delle possibilità di sviluppo del settore agroindustriale.

Per quanto riguarda il primo punto, Angelo Vaccaro, Coordinatore Regionale Fillea Cgil Basilicata, ha sottolineato che a differenza dell’E.I.P.L.I., il Consorzio di Bonifica, nella formulazione del Bando, non ha ritenuto di considerare il costo della manodopera, al netto di spese generali ed utili d’impresa, come non soggetto a ribasso, alla stessa stregua degli oneri diritti per la sicurezza. Questo sarebbe stato un comportamento utile a evitare l’innesco di uno dei fattori causali che generano distorsioni – anche attraverso la catena dei subappalti – ed effetti negativi sulle condizioni economiche e di sicurezza nei cantieri, sulla stessa qualità delle opere e sovente anche sullo sviluppo del contenzioso tra stazioni appaltanti ed imprese aggiudicatrici.

Tuttavia, il completamento dello schema idrico Basento-Bradano può e deve rappresentare un concreto esempio paradigmatico. Da un lato per massimizzare gli effetti di ricadute occupazionali sul territorio e di opportunità per lo stesso tessuto imprenditoriale locale e regionale, nel quadro di un rigoroso rispetto dei fondamentali principi di legalità, legittimità e trasparenza, nonché di contrasto a qualsivoglia tentativo di ingerenza di interessi e capitali di derivazione illecita.

Al contempo per rielaborare e riprogettare – facendo leva, anzitutto, su una rinnovata consapevolezza ed impegno degli attori istituzionali, economici e sociali del territorio – un’idea condivisa di sviluppo di area vasta, in grado di riconnettere un diverso rapporto tra territorio, diffusione dei servizi irrigui su larga scala e nuove filiere produttive agro-alimentari-industriali ed agro-energetiche-ambientali nel contesto delle nuove linee della politica agricola e dei programmi di innovazione e riqualificazione energetica dell’Unione Europea.

Alle parole di Vaccaro sono seguite quelle di Vincenzo Esposito, Coordinatore Regionale Flai Cgil Basilicata che ha sottolineato la valenza di un intervento che porterà la nostra regione a valorizzare anche la discussione sulla PAC, che ad oggi, individua una strategia volta a: realizzare una produzione alimentare efficiente contribuendo al reddito aziendale migliorandone la competitività nell’ambito della filiera alimentare; a garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali contribuendo alla mitigazione del cambiamento climatico; favorire uno sviluppo territoriale equilibrato che crei occupazione in ambito rurale evitandone il rischio di abbandono delle stesse.

Questo modo di interpretare lo sviluppo del sistema agroalimentare deve essere una prospettiva di sviluppo concreta e deve essere collocato nel più ampio sistema delle filiere agroalimentari che possono contribuire a razionalizzare l’intero sistema, dalla produzione alla commercializzazione, offrendo, tra l’altro, un sistema di tracciabilità che ben si sposa con la necessità dei consumatori di essere sempre informati su ciò che mangiano.

In Basilicata oggi si assiste ad un totale scollamento tra il settore della trasformazione alimentare e l’approvvigionamento delle materie prime di origine agricola: poco o nulla vengono sfruttati i fornitori locali di materie prime.

Nei mesi scorsi è stato istituito un tavolo in cui si sarebbe dovuto discutere di questi temi, presso il dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, e ad oggi si è ancora in attesa di una convocazione. Si ha l’impressione, a questo punto – ha sottolineato Esposito – che il tavolo non interessi molto la politica. Tuttavia questo riteniamo debba essere un passaggio necessario poiché siamo convinti che la filiera dell’agroindustria possa ancora dare buone prospettive di crescita e sviluppo. Per questo chiediamo di favorire la discussione e l’inizio di un processo virtuoso.

Ai lavori della giornata hanno parteciperanno Vincenzo Iacovino – Segretario Generale FILLEA CGIL Potenza, Pasquale Vertulli – Sindaco di Genzano, Saverio Riccardi – Commissario Straordinario Ente Irrigazione Puglia, Lucania e Irpinia, Nicola Rocco Barbangelo – Presidente Consorzio di Bonifica Vulture Alto-Bradano, Antonio Giuzio – Presidente ANCE Basilicata, Angelo Summa – Segretario Generale CdLT CGIL Potenza, Donato Di Stefano – Presidente CIA Basilicata, Vito De Filippo – Presidente Giunta Regionale di Basilicata.

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