A rischio 1000 pensioni in Basilicata a causa delle lungaggini dell’INPS. Lo SPI CGIL Basilicata chiede un chiarimento urgente della situazione e invita i pensionati a prestare attenzione.
Il reddito medio da pensione in Basilicata non arriva a 600 Euro, con una evidente difficoltà di arrivare a coprire le spese mensili già alla terza settimana. Oltre le questioni già note che riguardano la perdita del potere d’acquisto e l’aumento dell’Irpef su base locale, che hanno di fatto annullato l’effetto delle rivalutazioni previste per questo inizio dell’anno, oggi i pensionati si trovano di fronte ad una nuova e pericolosa questione: la sospensione delle prestazioni legate al reddito perché l’INPS non è in possesso delle dichiarazione RED relative all’anno 2009 e 2010.
Questo fatto risulta quantomeno paradossale poiché ci risultano molti casi in cui i pensionati non solo hanno provveduto ad inviare il modello RED nei termini previsti ma successivamente, su richiesta dell’Istituto avvenuta nel mese di settembre 2011, hanno consegnato anche la domanda di ricostituzione completa di informazioni sulla situazione reddituale entro il termine previsto per evitare la sospensione.
Nonostante questo l’INPS ha specificato in una successiva comunicazione che non garantirà la lavorazione delle ricostituzioni reddituali presentate a causa di problemi legati al blocco delle attività avvenuto a partire dal mese di novembre. Le stesse procedure di calcolo, specifica ulteriormente l’INPS, ripartiranno dal 3 gennaio 2012 e pertanto non sarà possibile, entro il mese di febbraio, garantire l’evasione di tutte le pratiche.
Riteniamo inaccettabile che a causa di un ritardo della macchina amministrativa i pensionati siano costretti a vedersi sospese le loro legittime ed uniche entrate. A parere dell’INPS queste persone (pensionati al minimo spesso invalidi civili al 100%) per due mesi dovranno smettere di vivere per ricominciare quando le procedure dell’Istituto saranno riavviate. Non possiamo sopportare un tale calpestio della dignità di persone che hanno lavorato duramente per anni e oggi si trovano a dover affrontare le difficoltà della vita quotidiana in una particolare situazione di fragilità psicologica che potrebbe indurli a compiere atti inconsulti, senza contare che in moltissimi casi le loro entrate coincidono con la principale fonte di sussistenza di intere famiglie falcidiate dalla cassa integrazione e dalla mancanza di lavoro.
Lo SPI CGIL Basilicata chiede un immediato confronto all’INPS per chiarire la posizione dell’Istituto e tutelare al massimo la situazione di pensionati che versano in condizione di particolare fragilità psicologica ed economica. A partire da subito il Sindacato Pensionati della CGIL metterà in campo tutte le azioni di mobilitazione necessarie a scongiurare l’effettiva sospensione o addirittura revoca “ingiustificata” delle prestazioni pensionistiche.
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